La riesumazione di un cadavere, ovvero l’atto di estrarre una salma dalla sepoltura, rappresenta una procedura eccezionale e delicata che unisce aspetti legali, sanitari, amministrativi e, non di rado, interessi di natura privata o giudiziaria.
In Italia, la normativa che disciplina questa pratica è rigorosa e mira a bilanciare la pietà per i defunti con le necessità dell’interesse pubblico o i diritti dei privati. La procedura è strettamente regolamentata da leggi di polizia mortuaria e dal Codice di Procedura Penale, a seconda che l’atto sia di natura ordinaria o straordinaria, ed è un’attività di cui sentiamo spesso parlare nei casi di cronaca nera.
In questo articolo parliamo di:
Distinzione tra riesumazione ordinaria e straordinaria
La riesumazione si distingue in due categorie fondamentali, con finalità e procedure di richiesta nettamente diverse.
Riesumazione ordinaria
La riesumazione ordinaria, di natura amministrativa, è prevista dalla normativa di Polizia Mortuaria, in particolare il Decreto del Presidente della Repubblica 285/1990. Questa viene effettuata alla scadenza del periodo legale di sepoltura, che è generalmente di dieci anni per la sepoltura in terra, detta inumazione, e di venti anni per la sepoltura in loculo, detta tumulazione.
Lo scopo principale è liberare spazio nel cimitero per nuove sepolture. La riesumazione ordinaria viene disposta d’ufficio dall’autorità comunale e notificata ai familiari per le opportune disposizioni come la riduzione in cassetta, la cremazione o una nuova sepoltura. Non è richiesta una specifica istanza da parte dei privati, se non per esprimere le proprie volontà sul destino dei resti.
Riesumazione straordinaria
La riesumazione straordinaria, al contrario, è una procedura eccezionale richiesta prima della scadenza dei termini legali, in presenza di un interesse qualificato.
Tale interesse può essere di natura privata, su istanza di un congiunto, o, molto più frequentemente, di natura giudiziaria, disposta dall’Autorità Giudiziaria per indagini penali. La richiesta in questo caso deve essere motivata da ragioni stringenti.
La richiesta per ragioni giudiziarie
La maggior parte delle riesumazioni straordinarie avviene su impulso dell’Autorità Giudiziaria e rappresenta un atto istruttorio fondamentale in un procedimento penale. Si verifica tipicamente quando sussistono forti dubbi sulle cause o sulle circostanze del decesso, specie in ipotesi di omicidio, avvelenamento o morte sospetta non chiaramente accertata all’epoca del decesso.
La procedura per la riesumazione straordinaria
La procedura d’ufficio è disposta dal Pubblico Ministero quando è necessario eseguire un’autopsia o accertamenti medico-legali, come esami tossicologici o analisi del DNA, che non sono stati effettuati o sono risultati incompleti al momento della morte.
La salma viene considerata, in questo contesto, come “corpo del reato” o elemento di prova. L’obiettivo è raccogliere dati scientifici post-mortem che possano confermare o smentire l’ipotesi di reato, identificare eventuali sostanze tossiche o agenti patogeni, o ricostruire la dinamica degli eventi.
Le operazioni di riesumazione e i successivi accertamenti sono eseguiti alla presenza di un medico legale nominato dal PM e con il diritto di nomina di consulenti tecnici di parte per gli indagati e per le persone offese. L’atto è quindi garantito dal contraddittorio tecnico previsto dal Codice di Procedura Penale.
La richiesta per motivi privati
Un congiunto del defunto può richiedere la riesumazione straordinaria prima del termine di legge, ma le motivazioni ammesse sono limitate e l’autorizzazione è rilasciata dal Sindaco in qualità di Ufficiale di Governo e Autorità Sanitaria.
Le motivazioni devono essere considerate “gravi e giustificate” e includono tipicamente il trasferimento della salma in un altro cimitero, ad esempio per ricongiungimento familiare, il cambio di tipo di sepoltura, da inumazione a tumulazione o cremazione, o l’esecuzione di un’autopsia privata per dubbi residui sulla causa del decesso che non siano di interesse penale.
La richiesta va indirizzata al Sindaco del Comune dove è avvenuta la sepoltura. L’autorità comunale avvia un’istruttoria che coinvolge il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) per valutare i rischi igienico-sanitari e la sussistenza di un legittimo interesse. Il rilascio dell’autorizzazione dipende dal giudizio positivo dell’ASL.
È prassi che la riesumazione per motivi privati non possa essere concessa se non sono trascorsi almeno due anni dalla data del decesso in caso di inumazione, un intervallo necessario per garantire un minimo di decomposizione e ridurre i rischi sanitari durante le operazioni.
Gli aspetti organizzativi e logistici
Indipendentemente dalla natura, la riesumazione deve avvenire nel rispetto di precise norme igienico-sanitarie e logistiche. Le operazioni si svolgono generalmente nel periodo autunno-invernale, considerato più idoneo dal punto di vista igienico-sanitario, e l’orario è di norma il mattino presto, prima dell’apertura del cimitero al pubblico, per minimizzare l’impatto emotivo e il rischio di contagio.
Alla riesumazione presenziano sempre il personale cimiteriale e gli addetti sanitari, come Spettori Cimiteriali o personale dell’ASL. Nel caso di riesumazione giudiziaria, è essenziale la presenza del PM, degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria e del Medico Legale.
Una volta estratta la salma o i resti, si procede alla ricognizione cadaverica. Se la mineralizzazione è completa, i resti vengono collocati in una cassetta ossario per la tumulazione o la cremazione. Se il processo di scheletrizzazione non è terminato, si procede a una inumazione provvisoria in campo dedicato o a una cremazione autorizzata, a seconda delle disposizioni dei familiari o delle necessità dell’indagine.
La procedura di riesumazione, soprattutto nella sua accezione straordinaria, rappresenta un momento di grande delicatezza per i familiari e un’operazione di alta specializzazione per gli operatori sanitari e legali, che deve essere eseguita con sensibilità e cautela per non arrecare ulteriore dolore ai congiunti coinvolti.