Online dal 2009 - I primi a portare la cronaca sul web
NCC regolamento

NCC: come si diventa e requisiti

Intraprendere una carriera di noleggio con conducente (NCC) in Italia richiede il rispetto di specifici requisiti e l’ottenimento di diverse abilitazioni.

Questa professione, regolamentata dalla Legge n. 21 del 1992 e successive modifiche, offre l’opportunità di svolgere un servizio di trasporto pubblico non di linea, spesso personalizzabile e con un’utenza diversificata.

Requisiti generali per accesso alla professione

Per diventare un NCC, è necessario soddisfare i seguenti requisiti fondamentali. Innanzitutto, bisogna aver compiuto almeno 21 anni di età. È inoltre indispensabile essere in possesso della patente di guida di categoria B da almeno tre anni. Un altro requisito è aver assolto l’obbligo scolastico, quindi avere almeno la licenza media.

Infine, per diventare un professionista di noleggio con conducente (NCC), è fondamentale non avere a proprio carico pendenze o condanne penali che precludano l’esercizio di professioni nel settore dei servizi pubblici.

Il Certificato di Abilitazione Professionale (CAP) – patente KB

Un passaggio inderogabile è l’ottenimento del Certificato di Abilitazione Professionale (CAP) di tipo KB, una sorta di “patente speciale” che abilita alla guida di veicoli adibiti al trasporto di persone, come taxi e NCC.

Il CAP KB si consegue superando un esame presso la Motorizzazione Civile, che si articola solitamente in due prove: una prova scritta che consiste in un quiz a risposta multipla, spesso 20 domande, su argomenti quali il funzionamento e la meccanica dei veicoli, il Codice della Strada e la normativa sui trasporti.

Per superare la prova, il candidato può commettere un numero limitato di errori, spesso massimo due. Una volta superata la prova scritta, si accede alla prova orale. Esistono corsi specifici, spesso organizzati da autoscuole o enti di formazione, che preparano all’esame per il CAP KB. Questi corsi possono avere un costo variabile, mediamente intorno ai 500 euro. La patente KB ha una validità di 5 anni e il suo rinnovo prevede il pagamento di una piccola cifra e una visita oculistica, analogamente al rinnovo della patente B.

L’iscrizione al ruolo dei conducenti di servizi pubblici non di linea

Un altro requisito fondamentale è l’iscrizione al ruolo dei conducenti dei servizi pubblici non di linea, tenuto dalla Camera di Commercio della provincia in cui si intende operare. Questa iscrizione attesta l’abilitazione del conducente a esercitare la professione, ed è subordinata al superamento di un esame di idoneità.

Le prove d’esame e le materie possono variare leggermente a seconda della provincia, ma generalmente includono le normative di settore, come la Legge 21/1992 e altre leggi regionali, elementi di contabilità commerciale, regime delle tariffe e dei prezzi, elementi amministrativi e fiscali per l’esercizio dell’attività, la toponomastica con una conoscenza approfondita delle vie di comunicazione e dei luoghi di interesse (turistico, produttivo, commerciale) della provincia di riferimento, ed infine elementi di diritto civile sul contratto di trasporto di persone.

È fondamentale monitorare i siti web delle Camere di Commercio o delle Città Metropolitane per conoscere la pubblicazione dei bandi di concorso per l’ammissione agli esami di idoneità al ruolo, con le sessioni d’esame che vengono indette periodicamente.

L’autorizzazione NCC (licenza)

Una volta ottenuti il CAP KB e l’iscrizione al ruolo, il passo successivo è l’ottenimento dell’autorizzazione NCC, spesso chiamata “licenza“, che è a numero chiuso e viene rilasciata dai Comuni in base al numero di abitanti, attraverso specifici bandi di concorso.

Le modalità di ottenimento prevedono la partecipazione a bandi pubblici indetti dal Comune di interesse, che specificano i termini per la presentazione delle domande e le procedure di assegnazione.

In alternativa, è possibile acquistare il ramo d’azienda di un NCC che intende cessare l’attività o andare in pensione. Questo comporta un costo significativo, che può variare da qualche migliaio a decine di migliaia di euro, a seconda della località e della domanda.

Costi e aspetti aggiuntivi

I costi per diventare NCC possono variare considerevolmente. Oltre al costo per il CAP, che si aggira, come detto, intorno ai 250-500 euro, l’iscrizione al ruolo e le relative tasse, l’investimento maggiore riguarda l’ottenimento dell’autorizzazione e l’acquisto del veicolo.

I costi indicativi comprendono circa 900 euro per il CAP (KB) e l’iscrizione al Ruolo, inclusi esami, versamenti e certificati. La licenza NCC può variare da qualche migliaio di euro in caso di bando pubblico, a decine o centinaia di migliaia di euro in caso di acquisto sul mercato secondario.

Anche l’acquisto o il leasing di un veicolo idoneo per il servizio NCC ha un costo che può variare ampiamente a seconda del modello e se nuovo o usato. Le polizze assicurative per veicoli NCC sono più costose rispetto a quelle per auto private. Infine, è prevista una spesa di circa 300 euro per l’iscrizione alla Camera di Commercio.

Servizio taxi e Ncc: differenze

I servizi di Taxi (art.2 L. 21/92) e il servizio NCC (art. 3 L. 21/92) erano originariamente divisi con oneri e obblighi diversi. I taxi essendo un servizio pubblico hanno obblighi di garanzia del servizio offerto, tariffe regolamentate e una licenza per poter operare. Il servizio NCC invece è un servizio a prenotazione che non ha nessun obbligo di garanzia ed è soggetto alle regole del mercato e per esercitare basta un’autorizzazione del Comune.
Altra differenza consiste nel fatto che il taxi non può uscire dai confini comunali se non è previsto un diverso accordo fra gli enti mentre gli NCC possono avere l’autorizzazione di un comune ed esercitare in un altro, pur dovendo di norma partire sempre dalla rimessa del comune di appartenenza. Rimessa che deve essere obbligatoriamente situata nel comune che rilascia l’autorizzazione
In linea generale il servizio NCC. è regolamentato dall’ art. 85 del codice della strada italiano. Negli ultimi anni inoltre, ad aumentare i dissidi, si sono evidenziati i servizi di condivisione come Car pooling e Car sharing che non sono espressamente regolamentati e che potrebbero mettere in ulteriore crisi il settore.

La legge che disciplina taxi e Ncc

La legge quadro è del 15/01/1992 n.21 e disciplina sia l’attività esercitata con i taxi che quella di Ncc, categorie considerate come servizio di trasporto pubblico non di linea. La legge disciplina anche le competenze regionali in materia e le regioni delegano ai Comuni la regolamentazione dell’attività.
In particolare i Comuni intervengono sul numero e il tipo di veicoli da adibire ad ogni singolo servizio, la modalità per lo svolgimento dello stesso, i criteri per determinare le tariffe del servizio taxi, i requisiti per il rilascio della licenza taxi e dell’autorizzazione per l’esercizio di noleggio con conducente.
Per operare nel settore NCC sono previsti dei requisiti morali economici e tecnici. Per svolgere bene il lavoro di noleggio è importante avere principi morali come l’educazione e la puntualità e avere anche uno stile di guida rispettoso del codice della strada, requisiti previsti dalla legge 21 del 1992 e delle successive direttive regionali.

Matteo Di Medio

Giornalista - Content Manager presso Linking Agency; Caporedattore e Autore presso Giocopulito.it e Influentpeople.it