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Università e borse di studio

Le proteste studentesche contro la riforma Gelmini tornano di nuovo a farsi sentire e questa volta portano al centro dell’attenzione il pesante taglio alle borse di studio previsto dal nuovo disegno di legge, che ne riduce il fondo per il 2011 del 90% rispetto al 2009.
Significa che in media solo uno studente idoneo su due in tutta Italia potrà percepire la borsa di studio, passando così da una copertura dell’82% degli aventi diritto ad una del 50% circa.
Contro tale manovra finanziaria l’Unione degli Universitari, il sindacato studentesco che riunisce a livello nazionale numerosi gruppi locali di studenti, ha promosso in queste ore una nuova mobilitazione in molte città italiane, che continuerà anche nella giornata di domani.
Numerosi striscioni di protesta sono infatti già apparsi a Roma (nei pressi del Colosseo), Firenze, Napoli, Palermo, Cagliari, Perugia e Parma, vicino alle rispettive sedi universitarie e alle case degli studenti.
“Se Berlusconi ha davvero a cuore le sorti dei bisognosi, prima di pensare alla nipote di Mubarak, pensi ai 180 mila studenti che hanno diritto ad una borsa di studio molto inferiore a 7 mila euro per una notte”: si legge nel comunicato diramato in queste ultime ore dall’associazione.

 

I tagli alle borse di studio:

Con i nuovi tagli alle borse di studio la disparità di trattamento porterà, in particolare, le regioni del Sud che oggi coprono il 60% delle borse a scendere sotto il 50%, con conseguenze ulteriormente poco incoraggianti se consideriamo che il fondo verrebbe praticamente azzerato stando ai tagli della Finanziaria previsti nel 2013.
“Il Governo non si preoccupa del futuro del Paese e dei suoi giovani” dichiara ancora l’Udu in riferimento all’art. 34 della Costituzione, relativo al diritto allo studio: il fondo per le borse scende infatti dai 246 milioni del 2009 a 25, 7 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 e addirittura a 12,9 milioni per il 2013, anno in cui il taglio sarà di 234 milioni rispetto al 2009. In questa ennesima manovra finanziaria rimangono inoltre confermati i tagli al fondo per gli interventi per alloggi e residenze universitarie, che dai 109 milioni del 2009 passa a 18,66 milioni nel 2011.
Inevitabile diventa allora un confronto con l’estero: in Francia e in Germania si garantisce la borsa di studio al 25% degli studenti, in Italia solamente all’ 8% dell’intera popolazione studentesca.
Minando in questo modo il diritto allo studio l’università può verosimilmente tornare ad essere un lusso per pochi, un luogo accessibile solo a quell’ èlite in grado di pagare tasse salate e sostenere costi elevati: vale a dire un’ennesima sconfortante deriva per i giovani del nostro Paese.

Pubblicato in Archivio Notizie

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Nata a Roma nel 1984. Laureata in Lettere. Blogger e collaboratrice giornalistica

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