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Juventus Roma: se la farsa del calcio finisce in parlamento

In Italia c’è una cosa che sembra contare più delle altre: uno spaccato della società che ha la preminenza rispetto a tutte le altre cose. Si tratta del calcio. Sembra strano ma è così.
Forse è triste, forse è proprio lo specchio del perché la società è ridotta così; certo è che il calcio ancora riesce ad attirare le masse, a suscitare passioni forte. E, è il caso di dirlo, ad essere un potenziale bacino di voti. Lo sanno bene i politici che da anni utilizzano il calcio e le passioni che questo suscita per attirarsi consensi: l’ultimo caso è quello di Juventus Roma giocata in data 5 ottobre.
Una partita discussa, che ha suscitato molteplici polemiche causa un arbitraggio che avrebbe favorito la squadra di casa. Niente di particolarmente nuovo per chi segue il calcio; la Juventus è, d’altra parte, la squadra del popolo; in tutta Italia sono milioni i tifosi bianconeri e la Juve è quindi la squadra più seguita del paese.
Se a tutto ciò aggiungiamo che il club fa, in qualche modo, capo alla Fiat e che storicamente intorno alla squadra bianconera ruotano i poteri forti (economici) italiani, vien da sé capire come sia superfluo gridare allo scandalo. Il tutto partendo dall’assunto del notevole giro di miliardi che il calcio italiano, seppur malato e zoppicante, riesce ancora a creare. D’altra parte il paese Italia è malato in tutti i suoi aspetti; può salvarsi il calcio che di questo stesso paese è l’uno dei capi saldi dal punto di vista del coinvolgimento popolare?
Partendo da questa certezza, dobbiamo registrare un tentativo da parte di un parlamentare di attirare l’attenzione su questa partita; tentativo che forse potrebbe apparire demagogico, che certamente risulterà inutile nelle intenzioni ma funzionale al massimo a creare un po’ di pubblicità all’autore dell’interrogazione parlamentare. Perché di questo si tratta. Di una interrogazione parlamentare su una partita di calcio.

 

 

Juventus Roma: l’ interrogazione parlamentare di Fabio Rampelli:

Si perchè l’arbitraggio infelice di Juventus Roma finisce ora in parlamento; nientedimeno. Ad annunciarlo, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Fabio Rampelli il quale, dalle pagine del suo profilo ufficiale Facebook, ha dichiarato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare su Juventus-Roma e sul comportamento dell’arbitro Rocchi che avrebbe potuto e potrebbe far scaturire “incidenti dalle conseguenze incalcolabili.”
Un provvedimento che ha suscitato interrogativi e polemiche: ma come, si dice, con tutto quello che non va in Italia il parlamento deve finire a parlare di calcio e di un arbitraggio, sicuramente poco felice, ma pur sempre tema meno rilevante rispetto a tanti altri?
L’obiezione era ovvia e per questo il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Fabio Rampelli ha posto il tutto sotto un’altra ottica tenendo a ribadire che “la partita di calcio è un pretesto. I milioni di euro dei cittadini che vengono spesi ogni settimana per il calcio, soldi pubblici, sono un problema serio, non questione tra tifoserie, che non m’interessa (…)Non possono essere gestiti con l’approssimazione insita nell’umana imperfezione di una terna arbitrale. (…)Se lo Stato spende soldi per il calcio, cosa discutibile ma reale, non può avallare la reiterazione di questi obbrobri perché ne paga le conseguenze.”

 

Lo Stato spende miliardi per il calcio: così si altera la realtà

Il messaggio è chiaro: lo stato spende fior di quattrini per il calcio e un arbitraggio come quello di Juventus Roma finisce per determinare “matematicamente la vittoria della partita”. Il che “può significare attribuire i punti sufficienti per l’assegnazione finale del titolo, ma anche condizionare l’andamento in borsa delle società quotate, alterare per importi milionari i premi delle scommesse regolari”.
Da sottolineare che un’iniziativa analoga potrebbe essere presa da un altro parlamentare; si tratta di Marco Miccoli del Partito Democratico, il quale ha focalizzato l’attenzione sullo stesso aspetto; ovvero su come nel calcio circolino parecchi soldi e come, con questi arbitraggi, si finisca per “falsare il campionato, minare la credibilità del Paese” e incidere “anche sugli andamenti della quotazioni borsistiche” annunciando a sua volta un’interrogazione parlamentare e un esposto alla Consob sulla partita Juventus Roma.

 

Questi arbitraggi possono generare violenza nel calcio?

C’è un altro aspetto, sempre legato a quanto scritto da Fabio Rampelli, che è importante evidenziare; ovvero che i cittadini italiani “sostengono ogni settimana in tutti i campi d’Italia decine di milioni di euro in: polizia di stato, carabinieri, vigili del fuoco, polizia municipale, 118, assistenza sanitaria per contusi e feriti, nettezza urbana, potenziamento trasporto pubblico, riparazione danni per atti di vandalismo commessi allo stadio, sui treni, sugli autobus e nelle città…”
Viene anche messo in evidenza i soldi che gli italiani sono costretti a sborsare per garantire la sicurezza la domenica in occasione degli eventi sportivi. È proprio di questi giorni la proposta di far pagare alle squadre di calcio gli straordinari dei poliziotti impegnati nel servizio d’ordine allo stadio per gravare un po’ meno sui contribuenti pubblici.
Al momento è ancora una proposta. Quindi, ad oggi, la sicurezza pubblica oltre che soldi per eventuali danni seguiti a scontri e incidenti (nel calcio italiano, purtroppo, non mancano) sono ancora in capo ai cittadini.
La domanda che a questo punto è lecito farsi, partendo dall’interrogazione parlamentare del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e da quella dell’esponente del Pd è la seguente: in Italia episodi come quello di Juventus Roma, con una partita a detta di molti falsata dall’arbitro, possono provocare violenza nei tifosi? Possono suscitare rabbia che sfocia in atteggiamenti poco consoni a livello sociale creando, quindi, danni anche a livello economico?

 

In Italia il calcio è una religione:

Analizzando quanto valore viene dato al calcio da parte della maggior parte degli italiani, la risposta sembrerebbe essere scontata. In Italia il calcio, e nessuno si sdegni per quello che stiamo per dire, viene vissuto alla stregua di una religione. È un rito sacro e per la maggior parte degli italiani la squadra del cuore viene, per importanza, subito dopo gli affetti familiari.
Per questo è giusto chiedersi se episodi come quello dell’arbitraggio di Juventus Roma non possano generare violenze sociali legate al calcio; la nostra è una domanda, un dubbio legittimo e non è una giustificazione per eventuali episodi simili se mai dovessero registrarsi.
Viviamo in una società malata e non abbiamo certo la pretesa di pensare che il calcio sia pulito; l’unica cosa che vorremmo è un po’ più di coerenza e meno ipocrisia. Per evitare che poi, quando succedono episodi di violenza, si salga tutti in cattedra a dare lezioni di morale ed etica.

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