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Esame di maturità, nuove regole e polemiche

Come consuetudine gli studenti all’ultimo anno del proprio percorso scolastico sono già entrati in fibrillazione in attesa dei mesi di giugno e luglio, quando si terranno gli esami di maturità. La domanda che molti di loro si pongono, in queste ore, è perciò la seguente: quali sono le regole che caratterizzeranno la tornata 2019?
Una curiosità comprensibile anche alla luce delle modifiche apportate in questa occasione che hanno destato anche qualche polemica. In particolare da parte dei professori, i quali si sono lamentati del fatto che le modifiche sono arrivate a metà anno, a gennaio, senza neanche il tempo necessario per metabolizzarle e di reimpostare i contenuti da affrontare. Vediamo cosa è successo in riferimento alle nuove direttive del Miur.

Maturità il 2019: cosa cambia

Se sino all’anno scorso erano previste tre prove scritte prima dell’orale, dall’esame di maturità 2019 la terza è stata soppressa. Una modifica di non poco conto, considerato che se la prima resta il classico tema d’italiano, la seconda sarà multidisciplinare, ovvero la prova in cui gli studenti dovranno dimostrare la loro preparazione nelle altre materie che caratterizzano il proprio indirizzo scolastico.
Un cambio sostanziale se si pensa che muteranno anche i punteggi assegnati per ogni prova. Non essendo più tre, il nuovo sistema prevede una ripartizione sulle due rimanenti dei punti previsti. Il voto finale, sarà quindi formato nel seguente modo:

  • un massimo di 20 punti per ognuna delle prove scritte e per l’orale;
  • sino a 40 punti per i crediti maturati nel triennio;
  • un bonus di 5 crediti riservato a chi matura 30 crediti nel triennio e 50 punti durante l’esame tra prove scritte e orale.

Inoltre muta anche il criterio di ammissione in quanto per essere ammessi al nuovo esame di Stato previsto dalla maturità 2019 non sarà più necessario riportare la sufficienza in tutte le materie, ma raggiungere la media del 6, alla quale contribuirà anche il voto in condotta.

Cosa rimane invariato, date e test Invalsi

Oltre al classico tema di italiano, a rimanere invariata per l’esame di maturità 2019 sarà la composizione della commissione d’esame, la quale continuerà ad essere costituita da sei professori (tre interni e altrettanti esterni) oltre a un presidente. Infine le date, che per gli scritti saranno il 19 e il 20 giugno, mentre per gli orali il Miur ha come sempre lasciato ampia libertà di manovra ai singoli istituti, chiamati a decidere in totale autonomia il calendario interno.
Contrariamente a quanto previsto dalla riforma del 13 aprile 2017, il test Invalsi non costituirà parte integrante dell’esame di maturità 2019, ma sarà effettuato nel corso dell’anno scolastico. Il suo voto non andrà comunque a pesare sul voto finale dell’esame, poiché il punteggio sarà riportato esclusivamente nella documentazione che verrà allegata al diploma di maturità.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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