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Criptovalute: per Bankitalia sono una bolla speculativa

criptovalute

Prosegue a ritmi serrati il dibattito che ruota intorno alle crtiptovalute, le monete virtuali che negli ultimi anni hanno visto il proprio valore crescere in modo esponenziale. Una cavalcata che porta il marchio del Bitcoin, moneta virtuale per eccellenza, che non più tardi dello scorso dicembre e pochi giorni prima di Natale aveva tagliato un traguardo importantissimo superando la soglia dei 19mila dollari di valore.
Si sta parlando di una moneta virtuale che fino a qualche mese prima gli investitori più lungimiranti avevano potuto acquistare a poche decine di euro. Un plusvalore enorme, uno degli investimenti più profittevoli della storia.
Ma le crtiptovalute non sono solo Bitcoin, ce ne sono molte altre che nel tempo e sulla scia del loro illustre predecessore si sono fatte largo sui mercati. Cerchiamo di capire meglio cosa sono le criptovalute.

Salita e discesa sui mercati: l’altalena delle Criptovalute

Le crtiptovalute sono monete virtuali, letteralmente strumenti di pagamento che girano su circuiti virtuali; quindi non soldi tangibili, che possono essere passati di mano in mano. Ma stringhe di codice di programmazione, valute digitali che possono essere inviate da una parte all’altra del mondo con un semplice click.
In pratica una sorta di moneta parallela rispetto a quelle tradizionalmente utilizzate che funziona su un sistema di crittografia utile a rendere valide le operazioni di creazione e trasferimento delle monete. In piena epoca di boom multimediale questi strumenti non potevano certo passare inosservati; e in effetti negli ultimi mesi sono state letteralmente prese d’assalto sui mercati.
Una crescita che ha portato all’esigenza di prendere di petto la questione anche a livello politico: e ci hanno pensato anche i governi, che in occasione dell’ultimo G20 di Buenos Aires hanno discusso del tema dopo che alcuni paesi, come Pakistan, Indonesia, Ecuador, Marocco tanto per citarne alcuni, hanno vietato l’uso delle monete virtuali. E in altre realtà come Russia e Cina si è più volte andati vicino a decisioni di questo tipo.

Le Criptovalute sono una bolla speculativa?

Come sempre c’è chi vede in questa avversione una sorta di tentativo di difesa dei poteri cosiddetti forti; tradotto, ci sarebbe chi inizia a temere che queste valute possano mettere a serio rischio la stabilità dei metodi di pagamento tradizionali.
Dall’altra parte c’è chi mette da sempre in guardia circa il rischio di eventuali bolle speculative, come le tante che in passato si sono presentate  su altri asset schizzati in alto per andare poi a crollare. Non ultima Bankitalia che nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria ha letteralmente stroncato le crtiptovalute etichettandole proprio come una bolla speculativa e quindi lontane da ogni tipo di investimento.
Ricordiamo che quando si parla del mercato delle crtiptovalute ci si riferisce ad un settore che a inizio 2018 ha raggiunto un valore  di 660 miliardi di euro (la metà rappresentato dal Bitcoin); oggi in rete ci sono tantissime piattaforme per acquistare monete virtuali.Un mercato in grande sviluppo che potrebbe rappresentare un problema per il sistema finanziario italiano e per la sua stabilità futura.

Le criticità delle Crtiptovalute

Ebbene secondo Bankitalia si tratta di uno strumento da evitare: addirittura è stata fornita l’indicazione a “non acquistare, vendere o detenere criptoattività”. Ciò perché si parla di quello che sembra essere a tutti gli effetti un meccanismo da bolla speculativa.
Quali sono gli aspetti negativi delle crtiptovalute? Secondo Bankitalia, il fatto che ancora oggi abbiano una scarsa possibilità di essere utilizzate come mezzi pagamento (non tutti le accettano); l’incertezza sui costi delle transazioni; la volatilità dei prezzi.
Un giudizio netto e tranciante quello espresso dalla Banca di Italia in riferimento ad uno degli strumenti finanziari più in crescita degli ultimi anni. Non sarebbe quindi possibile investire in sicurezza sulle monete virtuali. Almeno non secondo Bankitalia.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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