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La nuova versione del Decreto Fiscale
Trovato quindi l’accordo tra Lega Movimento 5 Stelle sulla Pace Fiscale anche grazie ad una conferenza stampa congiunta alla presenza del premier Conte. Iniziamo da uno dei punti più controversi: saranno tolte tutte le varie clausole di non punibilità o scudo per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio.
Si fa riferimento a chi non ha dichiarato redditi negli ultimi 5 anni e che adesso volesse sanare la sua posizione: in un primo momento per queste persone, evasori, era stato previsto uno scudo fiscale, motivo del contendere. Sarà abolita poi anche la possibilità di far emergere capitali detenuti illecitamente, quindi nascosti, all’estero.
Cosa prevede la Pace Fiscale
La conditio sine qua non per poter giovare della cosiddetta Pace Fiscale resta la medesima: aver comunque presentato la dichiarazione dei redditi. Tramite la dichiarazione integrativa sarà possibile mettere in regola la propria posizione andando a pagare soltanto il 20% dell’imposta. Questa soluzione vale per chi non ha dichiarato redditi in passato e vuole andare in questo modo ad integrare le proprie dichiarazioni. Si parla quindi di un condono parziale: ogni integrazione avrà un tetto del 30% di quanto già dichiarato per un massimale di 100mila euro.
Cartelle Equitalia e debiti con il Fisco
Confermate altre misure della Pace Fiscale che avevano suscitato grande interesse tra i contribuenti, come lo stralcio totale di tutte le cartelle sotto i 1.000 euro che siano riferite ad un periodo tra il 2000 ed il 2017; rimane anche la cosiddetta rottamazione ‘ter’ di cartelle Equitalia per i debiti pendenti con il Fisco.
Per chi ha liti pendenti di natura tributaria si va verso una chiusura con la possibilità di estinguere il dovuto pagando soltanto il 50% della somma per chi era arrivato ad ottenere una sentenza favorevole in I grado; o il 20% pe chi vuole fermarsi alla sentenza di appello evitando così di proseguire in Cassazione.