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Vacanze estive e crisi: i dati sugli italiani

L’estate sotto la scure della crisi. Questo secondo alcuni dati che continuano a scorrere sui siti web o sulle pagine dei quotidiani. Se consideriamo invece altri numeri, gli italiani si sono adattati alle loro tasche senza rinunciare alle vacanze. Infine, ci sono previsioni più rosee come quelle del Turismo Verde – l’associazione nazionale agrituristica della Cia, la Confederazione italiana agricoltori– che stima come la settimana di Ferragosto segni il picco della ripresa.
Per la Cia, le presenze negli agriturismi italiani supereranno quota 500 mila unità nei giorni compresi tra il 10 e il 16 agosto con un giro d’affari di oltre 110 milioni di euro. Non solo, dopo la caduta dell’8% registrato nel 2010, tra luglio e settembre di quest’anno, Turismo Verde ha stimato un incremento medio delle presenze tra il 2 e il 2,5 %. Complici i prezzi rimasti invariati rispetto al 2010, la possibilità dei “last minute” e di “pacchetti” sempre più personalizzati.
Dati meno incoraggianti arrivano da Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e Axis Research che hanno condotto una ricerca su un campione di 800 famiglie residenti nel nostro Paese. Secondo quest’indagine, oltre 35 milioni di italiani quest’anno non hanno ancora fatto e non faranno vacanze estive. Il dato, rispetto al 2010, è in vistoso aumento: 2,8 milioni in più dell’anno scorso.

 

Vacanze estive: le abitudini degli italiani

Lo studio evidenzia inoltre, come ci sia stato un cambiamento delle abitudini degli italiani: si torna infatti alla monovacanza, dalla durata media di due settimane complessive al massimo. Coloro che decideranno di partire, il 40% degli italiani, soggiorneranno nel 45,5% dei casi in alloggi privati, mentre il 42,9 lo farà in strutture ricettive. Solo il 23% dei vacanzieri sceglie di andare all’estero.
Altre stime arrivano da Telefono Blu che aveva annunciato intorno a metà luglio dieci milioni di persone in viaggio, ma la metà restava fuori casa solo per il fine settimana. Per Ferragosto invece saranno 36 milioni gli italiani in vacanza, 1 milione in meno rispetto al 2010.
A segnalare i flussi verso le mete di villeggiatura sono anche Autostrade per l’Italia che nonostante abbiano evidenziato negli scorsi fine settimana traffico da bollino rosso, o addirittura nero, hanno poi riscontrato una mancanza di criticità sulle strade motivandola con le partenze “intelligenti”, ovvero di mattina presto o di notte. Il bilancio provvisorio, che vede quindi una sostanziale parità di traffico rispetto al 2010 e una migliore fluidità, viene anche giustificato dagli interventi di potenziamento della rete realizzati proprio in vista dell’esodo.
Se volessimo analizzare, invece le motivazioni delle non partenze, ci vengono in aiuto i dati dell’Istat: secondo l’Istituto di statistica, a luglio sono aumentati dell’8% rispetto allo stesso mese del 2010, i prezzi di stabilimenti balneari, ombrelloni e sdraio. Brutte notizie anche per chi progetta ferie low cost: impennata di oltre un quinto per i campeggi e del 5,4% per le pensioni a basso prezzo. Solo il carrello della spesa risulta un po’ meno pesante grazie al calo dello scontrino di frutta e verdura fresca. Secondo la società di ricerche Nielsen, gli italiani si rifugiano nel web per trovare le condizioni migliori: 18 milioni di persone hanno visitato almeno un sito della categoria viaggi.

 

Guida per chi resta in città:

E per chi decide di restare in città, buone notizie arrivano dal mondo della cultura. Eh sì, perché a Ferragosto rimarranno aperti 325 luoghi d’arte. Non solo musei, anche ville, castelli, templi, parchi, giardini, aree e siti archeologici disponibili al pubblico in questa giornata di festa. L’elenco completo dei luoghi e dei musei aperti a Ferragosto, regione per regione, è consultabile sul sito del ministero dei Beni culturali.
Abbiamo cercato di dare forma a questa estate con i dati estrapolati e raccolti da diversi istituti e associazioni, ma a volte basta guardarsi intorno, essere spettatori e in parte un po’ analisti per valutare quanto sta accadendo in questo periodo e quanto le città si stiano svuotando. Un colpo d’occhio è sufficiente per contare il tempo d’attesa alla posta o alla cassa di un supermercato. Osservare quanti sono i parcheggi liberi, e quante auto circolano in città rendono la giusta misura di quanto la crisi stia colpendo o meno l’estate 2011.

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Giornalista professionista in radio e sul web. "E' un mestiere, ma non come tanti; è un atteggiamento verso la vita".

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