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Scuola: stop alle 10 mila assunzioni di docenti

È passato nelle scorse ore, per certi versi sotto silenzio, un provvedimento del Governo che va a bloccare l’assunzione di 10 mila docenti, provvedimento che avrebbe dovuto essere finanziato dalle tasse su giochi ed alcolici.
La commissione Bilancio di Montecitorio ha infatti bloccato l’emendamento per un problema di copertura  economica, che doveva esser inizialmente garantita proprio dall’aumento delle tasse su birra e alcolici di media gradazione, nonché da un aumento del gettito dai giochi.
In Commissione di merito il Governo  aveva dato parere favorevole ma nelle scorse al Bilancio l’ atteggiamento è mutato e con il sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo si è opposto a  questa copertura. Procediamo con ordine.
Un emendamento del Pd al disegno di legge Semplificazioni prevedeva 10 mila nuovi posti per attività di recupero e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali e per estendere il tempo pieno nella scuola; il provvedimento prevedeva che le risorse per l’aumento di organico, quantificabili in 350 milioni di euro, venissero reperite come detto con l’aumento delle tasse su Lotto ed Enalotto (250 milioni) e delle accise su birra, prodotti alcolici intermedi e alcol etilico (100 milioni).

 

Reclutamento di nuovi docenti:

Nuove risorse quindi finalizzate all’inserimento di 10mila tra docenti e personale Ata nell’organico a partire dall’anno scolastico 2012/2013 nonché stabilizzazione dell’organico per almeno tre anni e blocco dei tagli al personale scolastico decisi dall’ex ministro Gelmini. La riforma Gelmini ha infatti già tagliato 87mila cattedre e 43 mila posti Ata ed inoltre produrrà i suoi effetti per altri 2 anni alla scuola elementare e per altri 3 anni alla superiore.
Una norma, quella riguardante l’assunzione di 10mila insegnanti, che aveva il sapore di una boccata di ossigeno vista anche la delicata situazione nella quale si trova il sistema scolastico nel nostro paese con particolare riferimento agli insegnanti di sostegno, come più volte documentato da inchieste effettuate dal nostro giornale.
Un piano che doveva consentire, nelle intenzioni dei firmatari dell’emendamento, di avere più personale per garantire proprio quei servizi essenziali e che si sarebbe potuto sviluppare in seguito attraverso magari concorsi per stabilire le assunzioni.

 

I precari in attesa nelle graduatorie:

Al riguardo ricordiamo infatti che sono oltre 200 mila i precari iscritti nelle graduatorie da mesi e che avrebbero potuto beneficiare di un provvedimento in questo senso. Ebbene come dicevamo, nelle scorse ore è arrivata la marcia indietro del Governo su questo provvedimento: la commissione Bilancio di Montecitorio ha bloccato l’emendamento per un problema di copertura e, data la contrarietà del Governo, la norma stessa è stata rinviata alla commissione Attività produttive per un nuovo esame. In sostanza come facilmente intuibile, tutto torna nuovamente in discussione.
In tutto questo lo ricordiamo, nelle scuole italiane gli insegnanti di sostegno continuano a scarseggiare: a Roma proprio in queste ore, il Coordinamento delle scuole elementari ha effettuato una raccolta fondi con la quale 13 famiglie hanno potuto proporre un ricorso collettivo al Tribunale amministrativo regionale per ottenere il famigerato rapporto di 1 a 1 (vale a dire un insegnante di sostegno per ogni alunno disabile) nei casi di ragazzi con grave disabilità.
Il ricorso è stato accolto dal Tar, da quanto si è appreso gli elementi fondamentali per questo accoglimento sono stati la certificazione di grave disabilità; la diagnosi funzionale da cui risultano i bisogni educativi dei singoli alunni; la richiesta del massimo delle ore di sostegno e la sentenza della Corte Costituzionale che garantisce il diritto a tale rapporto nei casi certificati di gravità.
A questo punto la pratica dei ricorsi collettivi al Tar per casi simili potrebbe adesso, secondo qualcuno, prendere piede in maniera consistente.

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