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Mercato dell’arte: la situazione globale

Come ogni anno TEFAF (The European Fine Art Foundation) ha commissionato un report riguardante il mercato dell’arte. Pubblicato qualche giorno fa, il resoconto ritrae le tendenze del mercato dell’arte globale per il 2015 e noi ve ne riportiamo qui i punti essenziali.
Innanzitutto, si registra un mercato in flessione del 7% rispetto al 2014: si è passati, infatti, dai 68,2 miliardi di dollari ai 63,8 del 2015. Abbiamo assistito a un calo delle transazioni pari al 2%.
Gli Stati Uniti, poi, ritornano ad occupare una posizione di primo piano: la nazione a stelle e strisce, per l’appunto, ha sorpassato la Cina, che troviamo al terzo posto per il fatturato globale di arte; al secondo posto, invece, si colloca il Regno Unito, un contesto sempre vivo e ricco di stimoli in questo ambito.
Si è notata, poi, una lieve egemonia del mercato privato di antiquari e gallerie rispetto alle case d’asta che per anni hanno giocato un ruolo privilegiato; le fette di mercato corrispondenti a questi diversi attori sono del 53 e 47% rispettivamente.

 

Arte contemporanea e acquirenti benestanti:

Da mettere in evidenza, poi, è il calo dell’arte contemporanea, che tuttavia resta al primo posto tra le categorie di settore. Il mercato dell’arte si fa sempre più di lusso, con prodotti appartenenti alle fasce di prezzo dette in gergo di “alta gamma” (oltre il milione di dollari), che sono cresciuti in un decennio del 400%.
Degna di menzione è anche la fetta relativa ai beni detti di “ultra alta gamma” (con prezzo che supera i 10 milioni di euro): essi rappresentano soltanto lo 0,1% del totale delle transazioni effettuate, ma tutto ciò corrisponde al 28% del fatturato complessivo del mercato dell’arte.
È interessante notare che appena l’1% degli artisti le cui opere sono state vendute all’asta, nel 2015 rappresentava il 57% in valore delle vendite totali, mentre solo il 5% degli artisti ne ricopriva quasi i tre quarti (per la precisione il 74%).
Stando alle stime, invece, ben 503.000 individui ultrabenestanti, noti collettivamente come “high net worth individuals”, si sono affidati al credito per ultimare i loro acquisti d’arte, comprendenti antichità e oggetti da collezione.

 

Lavorare nel mercato dell’arte:

Mercato dell’arte, poi, significa anche lavoro e nel 2015 avevamo poco più di 310.000 aziende attive che fornivano occupazione a 2,9 milioni di persone. Più di 2,5 milioni di persone, in aggiunta, erano impiegate in circa 296.270 aziende afferenti al settore delle gallerie e dei mercanti d’arte.
La porzione del mercato che porta il volto delle aste vedeva nel 2015 ben 14.136 aziende attive per un’occupazione complessiva stimata pari e 326.228 persone.
Da non tralasciare è anche il fatto che il settore globale dell’arte, nel 2015, ha affrontato una spesa totale stimata di 17,8 miliardi di dollari per una vasta gamma di servizi di supporto esterno esplicitamente connessi alle loro attività.
Si è registrata in tale campo una spesa cresciuta del 3% rispetto al 2014, nell’ambito di un indotto che presentava ulteriori 330.353 posti di lavoro.

Mercato italiano dell’arte in crescita:

Per quanto riguarda il 2016, abbiamo buone ragioni per essere ottimisti. Il mercato dell’arte sembra in crescita, almeno per quanto concerne il nostro paese.
Come esempio in grado di fotografare la situazione, citiamo una casa d’aste nostrana, la Minerva Auctions, che ha sede a Roma. I dati diffusi dal quotidiano Il Sole 24 ore parlano chiaro: le aste di Minerva Auctions hanno comportato, nel primo semestre del 2016 e nell’arco di soli 4 appuntamenti, un incasso totale di 4.330.487 euro.
Si è totalizzato, dunque, in relazione all’anno precedente un aumento del 34% con i risultati più considerevoli raggiunti in occasione dell’asta dedicata all’Arte Moderna e Contemporanea e in quella incentrata su Gioielli, Orologi e Argenti. La speranza è quella che i prossimi 6 mesi confermino questo trend in salita.

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Scritto da

Giornalista di inchiesta, blogger e rivoluzionario

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