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Lavoro: le donne fanno meno carriera degli uomini

Le donne in carriera non smettono mai di fare notizia. Non passa giorno senza che le problematiche di questa minoranza (numerosa) non facciano capolino. Di recente una ricerca condotta da SDA Bocconi su 222 aziende del settore privato ha confermato l’ispessimento del “soffitto di vetro” con una buona notizia: il pay gap è stato quasi superato! Subito dopo quella brutta. Le donne non fanno carriera.
La chiamano “segregazione verticale”, ovvero, all’ aumentare del livello di complessità diminuisce il numero delle donne. Eppure le donne ci sono, sono la maggioranza, tante (non tantissime) lavorano, tante vorrebbero lavorare, tante non possono farlo proprio perché donne. Pensiamo alle dipendenti della Ma-Vib di Inzago, sacrificate per i colleghi maschi con l’agghiacciante giustificazione: ”così stanno a casa con i figli”.
Accade nello stesso Paese che ha visto il 9 luglio migliaia di donne riunite a Siena dopo che quasi per caso a febbraio si erano scoperte tantissime in una piazza romana al grido di “Se non ora quando?”, a riprendere in mano le loro vite, dire la loro e influenzare la politica e la società da protagoniste pensanti e non figuranti.

 

Quote rosa e donne nel mondo del lavoro:

Solo il mese scorso il Parlamento ha approvato una legge per cui i CDA delle società quotate in borsa dovranno essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012 e da un terzo dal 2015. Anacronistico parlare di quote ma neanche troppo se dati alla mano, il quadro è quello che è: sottorappresentazione femminile in quasi tutti i settori strategici della nostra società dalla politica all’economia, e anche quando previste per legge le quote non vengono rispettate. Accade nella Giunta comunale di Roma appena azzerata dal Tar.
Dobbiamo ancora ripetere che le donne hanno le stesse ambizioni degli uomini? (Non è il caso di dire che esse possono essere altrettanto preparate, così come più preparate ma anche meno, naturalmente). Chi non è convinto potrebbe andare a vedere quello che accade nella City, cuore della finanza londinese. Il personaggio più potente è infatti una bella signora, a capo del colosso finanziario Newton e mamma di 9 figli.
Non dimentichiamo che gli Stati Uniti soltanto a maggio hanno dichiarato di aver raggiunto un pareggio che è stato definito storico: la forza lavoro attiva è equamente composta al 50 % da donne e al 50% da uomini.
Il soffitto di vetro resiste al di la delle leggi e dei numeri; è qualcosa di più, è il prodotto di secoli di pregiudizi e di dominio di una cultura che da sempre ha assegnato al genere maschile un ruolo socio-economico relegando alla sfera domestica quello femminile. Troppo spesso perchè una donna in carriera smetta di fare notizia.

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