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Compro oro, compro antico, compro auto: nuove frontiere della crisi

La crisi finanziaria degli ultimi anni è lungi dall’essere un lontano ricordo. L’Italia è ancora pesantemente affondata nelle limacciose acque di una stagnazione economica che, malgrado qualche proclama, sembra destinata a durare ancora a lungo.
In questo contesto tanto per fare un esempio, anche un bene rifugio tra i più nobili, quale il mattone, è diventato un macigno legato al collo di chi lo possiede e sconta l’immobilismo e l’ultra tassazione del settore edile, uno dei maggiormente colpiti da tale recessione.
Nel frattempo non è difficile capire ciò che sta succedendo al tessuto sociale italiano. Per farlo basta dare uno sguardo agli esercizi pubblici che proliferano a dispetto degli altri che invece devono stringere la cinghia per tirare avanti.

Proliferano sale Slot e negozi ‘Compro’:

Sale slot, compro oro ed agenzie di scommesse si sono moltiplicate esplodendo in modo epidemico. L’oro è da sempre un bene rifugio trasversale a tutte le condizioni economiche.
Chiunque, in base alla propria disponibilità, può effettuare un investimento in bracciali o collane o qualsiasi altro monile in oro in base al capitale a disposizione.
A patto di non rivolgersi verso pezzi di gioielleria particolarmente pregiati dal punto di vista estetico, dove la firma dello stilista supera il valore del metallo prezioso, si sarebbe conservato un ottimo rapporto tra somma investita e grammi di oro acquistati.

Dalle fedi nuziali alle protesi dentarie:

Che i compro oro siano frequentati lo dimostra il fatto che sono presenti ovunque, anche in contesti paesani dove sarebbe impensabile immaginare che una attività del genere possa andare avanti.
Questo perché, complice la crisi ed una serie di campagne pubblicitarie suadenti, le persone si sono separate dal loro piccolo tesoretto per convertirlo in denaro contante.
La parola ‘oro vecchio’, in effetti, non ha alcun senso. L’oro non perde alcuna delle sue caratteristiche con il tempo. Diverso è chi vuole cambiare perché quel particolare oggetto non è più di moda, ma in questo caso, di solito, ci si rivolge al mercato degli orafi, che effettuano permute anche molto convenienti.
Dalle fedi nuziali alle protesi dentarie, non ci sono limiti alla quantità di materiale prezioso di cui sono entrate in possesso queste agenzie di affari che sono state e continuano ad essere un termometro della grande mancanza di liquidità nella quale ancora si trovano molte famiglie.

Compro argento e Compro Antico:

E in parallelo ai compro oro si è sviluppato, soprattutto negli ultimi anni, anche il movimento degli affini compro argento. Forse perché, sostengono i più maliziosi, gli italiani hanno ormai venduto tutto il proprio oro e passano ora a svuotare i cassetti di bigiotteria.
Così come è in forte crescita il numero dei cosiddetti compro antico: ovvero, attività sulla falsariga di quelle di cui sopra che vanno ad offrire un servizio di acquisito di gioielli antichi, quadri d’epoca, oggettistica di antiquariato varia.

I Compro Auto Usate:

Contemporaneamente si è fatto strada anche un mercato che, prima della crisi, era poco noto, ovvero quello della compravendita immediata delle auto.
Occorre partire da un presupposto molto semplice. Un’auto a pezzi vale molto di più di un’auto intera. Anche il veicolo vetusto, che una qualsiasi quotazione di mercato vuole collocato entro il valore di un migliaio di euro, completamente smontato per fornire pezzi di ricambio moltiplica in suo valore di dieci volte tanto.
Il mercato di destinazione è generalmente quello dell’Europa dell’Est, ma non solo. Qui i veicoli che hanno subito sinistri anche gravi e che nel nostro paese potrebbero trovare posto solo da un demolitore, vengono riparati grazie ad un basso costo della manodopera ed a controlli meno severi in termini di revisioni.

L’auto come un costo del quale liberarsi:

Per questo anche i compro auto stanno vivendo un periodo piuttosto florido. Chi vuole disfarsi del proprio veicolo e non vuole perdere tempo in trattative con un privato, può consegnarlo ad uno di questi soggetti specializzati che, seppure ad un prezzo inferiore rispetto alle quotazioni di settore, liquiderà il proprietario in contanti e si porterà via il mezzo, il più delle volte accollandosi anche il costo del passaggio di proprietà.
Chi si trova in difficoltà percepisce l’auto principalmente come un costo, tra tassa di possesso, assicurazione, carburante, manutenzione, tragitti autostradali.
Per questo in molti hanno preferito tornare a viaggiare in treno e sui mezzi pubblici, non tanto per una ritrovata coscienza ecologica, ma perché possedere un veicolo generava una emorragia di denaro che non potevano più sostenere.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Blogger, esperto di web e web marketing

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