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Ancora calo di nascite in Italia: un paese sempre più straniero

Un dato che si era già registrato negli anni passati e che, adesso, è stato solamente confermato dai numeri diffusi dall’Istat. La tendenza d’altra parte è ben nota: cala la natalità in Italia a fronte di una crescita della popolazione straniera.
Un paese che va quindi, inesorabilmente, verso una multiculturalità sempre più marcata; per non dire verso una perdita di italianità e tradizioni che ormai esistono solo nei ricordi.
Ad oggi, dati alla mano, se gli italiani crescono è soltanto grazie all’apporto fornito dagli stranieri: anche perchè al contempo continua a crescere il dato sulle emigrazioni di italiani frutto anche di realtà come quella, che avevamo raccontato, dei pensionati italiani che fuggono all’estero. Vediamo nel dettaglio cosa è contenuto nello studio Istat e verso dove sta andando il nostro paese.

Italia sempre più un paese di stranieri:

È il secondo anno di seguito che l’Italia registra un calo delle nascite: meno 12mila rispetto al 2015 (i dati ovviamente si riferiscono al 2016). Nel complesso nel 2015 si sono registrate 500mila nuove nascite circa: tra queste, oltre 69mila sono extracomunitari. Il tutto a fronte di un totale di 615mila decessi, per un saldo negativo tra nuovi nati e morti di -115mila.
Il saldo demografico in Italia, quindi, è retto dagli stranieri. Con tutti i pro ed i contro del caso. Dipendesse solo da noi, dati alla mano, si registrerebbe un saldo negativo molto più imponente. Ovviamente di contro c’è chi evidenzia che non si può proseguire con questa deriva perché porterà, prima o poi, alla quasi scomparsa dell’italianità: soprattutto se i nostri concittadini continuano, come si evidenza sempre da questo studio, a emigrare.
Fattore che riguarda sia i giovani, alla ricerca di condizioni lavorative e di vita migliori; che i più anziani, che vanno a godersi la pensione in qualche altro paese dove la qualità di vita è decisamente migliore.

Chi sono gli stranieri in Italia?

La popolazione italiana cala di quasi 97mila unità mentre quella straniera cresce di oltre 20mila. A dirlo sono i numeri. In totale nel nostro paese risiedono ad oggi poco più di 60miloni di abitanti. Tra questi, gli stranieri in Italia sono circa 5 milioni, per un saldo in netta crescita rispetto a quanto avevamo raccolto, ad esempio, con il dossier migranti del 2009.
In percentuale quindi gli stranieri rappresentano l’8% circa della popolazione totale residente in Italia riaprendo questioni importanti come quella sulla cittadinanza e Ius Soli. Nello specifico gli stranieri sono dislocati soprattutto al centro nord, per il 10%; mentre al sud sono il 4%.
Altro dato interessante, mentre prima erano soprattutto donne ad alzare il numero degli immigrati in Italia, oggi è in forte crescita il numero relativo agli uomini. Per la prima volta negli ultimi 20 anni infatti la popolazione femminile tra gli stranieri in Italia diminuisce.
Quali sono le nazionalità più presenti in Italia? Sono ormai quasi 200, per una presenza estremamente varia: al primo posto ci sono i rumeni (con il 23%) seguiti dagli albanesi (il 9% quasi del totale di immigrati).

Italiani che emigrano e tornano:

A fronte di quanto fin qui detto vi è anche un altro dato interessante affrontato dal rapporto Istat: quello relativo alle emigrazioni degli italiani. Perché si registra un lieve ma costante ritorno di italiani che erano emigrati e che, negli ultimi mesi, hanno fatto rientro nel nostro paese.
A fine 2016 per intenderci erano circa 38mila gli italiani rientrati in patria dopo un periodo più o meno lungo di emigrazione. Un incremento di 8mila unità rispetto all’anno precedente, 2015. Ad aumentare è anche il dato di italiani che nascono all’estero: oltre 23 mila nel 2015 e 27mila nel 2016.
Non si ferma poi, ma quello è sempre stato un qualcosa di noto, il flusso migratori interno; quello, per intenderci, che vede cittadini del sud Italia emigrare verso il nord alla ricerca di condizioni di vita migliori.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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