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Cosa rischia l’Italia?
Un’alleanza che, si era detto, quantomeno era servita per tenere lontani dagli incarichi di governo i partiti di destra cosiddetti anti-establishment (ed anti europeisti). Il rischio è che adesso la crisi politica italiana minaccerà la stabilità dell’UE, afferma l’ex premier, che si perda ulteriore tempo prezioso e che si lasci cadere nel vuoto l’opportunità del Recovery Fund.
In sostanza c’è poco da scherzare: la crisi è in atto da mesi e l’Italia non può permettersi (o forse si dovrebbe dire, non poteva permettersi) una crisi di governo in questo contesto.
Perché c’è stata la crisi di governo?
Tra Renzi ed il Governo è in attuo uno scontro durissimo, fatto anche di colpi bassi con accuse reciproche di strumentalizzazione dei temi legati al Covid. Renzi, lo ricordiamo, lo scorso settembre era fuoriuscito dal Pd creando un nuovo soggetto politico, Italia Viva. Che non è mai riuscito a fare breccia tra gli elettori.
Il suo partito ha pochissimo sostegno pubblico ed i recenti sondaggi lo danno sotto al 3%; sondaggi che ad oggi danno per favorita la colazione di centro destra nel caso di voto. Da dove nasce il litigio tra Renzi ed il Governo Conte? Il leader di Italia Viva non era d’accordo con il modo in cui il governo intendeva utilizzare i fondi dell’UE per affrontare la crisi economica
La questione dei fondi europei
L’Unione Europea ha accettato di attingere ai mercati finanziari alla ricerca di 750 miliardi di euro, che saranno investiti nei paesi zona Ue per aiutarli a ricostruire le loro economie dopo la pandemia. L’Italia è uno dei principali beneficiari di questi fondi, prevedendo circa 208 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti a tasso agevolato.
Ogni nazione dell’UE ha bisogno di delineare le proprie idee per i fondi di recupero e queste devono essere approvate dalla maggioranza dei governi europei prima di essere implementate. Le soluzioni non sono molte: un nuovo governo di coalizione (anche con un nuovo premier), un governo formato principalmente da tecnici (il tanto citato Draghi, ad esempio), le elezioni anticipate.
Una crisi politica mentre il Covid non molla la presa e con l’Italia che è il secondo più alto debito pubblico d’Europa dopo la Grecia con una contrazione del Pil che si attesterà intorno al 10% con riferimento al 2020.