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Referendum: ecco i 4 quesiti per i quali si vota

Domenica 12 e lunedì 13 giugno i cittadini italiani saranno chiamati a votare sui 4 quesiti presenti all’interno del referendum abrogativo; ricordiamo che in Italia questa tipologia di referendum è prevista dall’ art. 75 della Costituzione e si utilizza come soluzione per abolire una legge già esistente o parte di questa.
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare il cui esito è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo ed è previsto, nella costituzione italiana, in quattro distinte tipologie:

  1. il referendum abrogativo;
  2. il referendum su leggi costituzionali e di revisione costituzionale;
  3. il referendum sulla fusione di regioni esistenti o creazione di nuove regioni;
  4. il referendum sul passaggio da una Regione ad un’altra di province o comuni.

Come detto, quello che si terrà il prossimo 12 e 13 giugno sarà un referendum abrogativo.

Caratteristiche del referendum:

Come ogni referendum naturalmente, sarà indispensabile il raggiungimento del quorum (50% + 1 degli aventi diritto) dei votanti per essere considerato valido; in caso contrario, la votazione non avrà valore.
La scelta della data ha costituito un notevole argomento di discussione poiché, inizialmente, alcuni avrebbero preferito votare in concomitanza delle amministrative (per una questione di risparmio) che si sono tenute nelle scorse settimane ma, alla fine, la scelta è ricaduta sulle date del 12 e 13 giugno: i quesiti per i quali si voterà saranno 4, li presentiamo brevemente ed in maniera acritica di seguito.
Si potrà votare dalle 8:00 alle 22:00 di domenica 12 giugno e dalle 7:00 alle 15:00 di lunedì 13 giugno 2011: i quattro quesiti proposti riguardano la privatizzazione dell’acqua (i primi due quesiti), la produzione di energia nucleare (terzo quesito) ed infine il mantenimento del legittimo impedimento del Presidente del consiglio dei ministri e dei ministri (quarto ed ultimo quesito).

Quesiti per i quali si vota:

Per quanto riguarda il primo quesito (scheda di colore rosso) sulla privatizzazione dell’ acqua pubblica, questo riguarda la modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: il quesito chiede se si vuole abrogare (far cessare) un articolo (23 bis) del decreto legge n.112 del 2008 che regolamenta la questione. Votando per il si, si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte di privati; scegliendo no invece si è a favore della legislazione attuale che prevederebbe queste possibilità.
Il quesito numero 2 (scheda di colore giallo), anche questo sulla privatizzazione dell’acqua, concerne la “determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del captale investito”. In sostanza all’elettore è richiesto se si desidera abrogare una norma che permette il profitto (si intende qui il guadagno di impresa, non il recupero dei costi di gestione e di investimento) nell’erogazione del bene acqua potabile. Votando per il si, si è contro la norma che consente questo profitto; scegliendo per il no, naturalmente, si opta per la soluzione opposta.

L’energia Nucleare:

Il terzo quesito (intorno al quale si è alimentato il maggior dibattito), il più lungo ed articolato, è quello inerente l’energia nucleare ed è stato presentato dall’ Idv: qui viene chiesto se si desidera abrogare il decreto legge n.112 del 2008 recante “disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. In sostanza viene chiede se si desidera abrogare la norma per la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare: scegliendo per il si, si è contro la costruzione di centrali nucleari in Italia; votando no, si è favorevoli alla legislazione attuale che le prevede.

Il legittimo impedimento:

Il quarto quesito, anch’ esso proposto dall’Idv, è quello riguardante il cosiddetto legittimo impedimento: il quesito (tra i 4, quello più strettamente politico) chiede se si vuole abrogare gli articoli “1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza” .
Votando per il si infatti, ci si dichiara contrari al principio che il Presidente del consiglio o qualsiasi ministro possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano facendo ricorso per l’ appunto al legittimo impedimento dovuto ad attività comunque coessenziali alle funzioni di governo. Votando no invece, si è a favore della legislazione attuale che prevede questo ‘scudo’ nei confronti del sistema giudiziario.

Il parere della Corte Costituzionale

La Camera dei deputati aveva infatti approvato il disegno di legge del 3 febbraio 2010 che poi aveva ricevuto il placet anche del Senato il 10 marzo, tramite due voti di fiducia.
Contro questa legge del 2010 sul legittimo impedimento è stata in seguito sollevata eccezione di incostituzionalità da parte del Tribunale di Milano e il 13 gennaio 2011 la Corte Costituzionale si è espressa per il mantenimento della legge, con una sentenza interpretativa che ne ha però abrogato alcune parti considerate dalla Corte incompatibili con gli art. 3 (principio di uguaglianza dinanzi alla legge) e 138 (riserva di legge costituzionale) della Costituzione.
Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionalità della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato lo svolgimento del referendum.

Questi sono in sintesi i motivi per i quali, i prossimi 12 e 13 giugno, gli italiani saranno chiamati a votare per il referendum popolare: nelle prossime ore approfondiremo ciascun singolo argomento per permettere ad ognuno di farsi una propria idea e, di conseguenza, votare in piena coscienza e spirito critico.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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