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Quantitative Easing: cos’è e come funziona il Bazooka finanziario?

Torna prepotentemente nel linguaggio corrente un termine che già avevamo ascoltato con grande ricorrenza nei mesi passati: quantitative easing.
Noto anche con il nome meno rassicurante di ‘bazooka’ monetario, è un concetto legato ad una politica monetaria espansionistica nato con lo scopo di lenire momenti particolarmente critici dal punto di vista economico.
La stessa definizione del termine indica proprio questo: quantitative easing può essere tradotto con ‘alleggerimento quantitativo’ dato che il verbo ‘to ease’ in inglese indica proprio l’azione di alleviare.
Ed allora tramite in quantitative easing si va ad alleviare una situazione critica dal punto di vista monetario introducendo nel sistema nuovo capitale.

In cosa consiste il Quantitative Easing:

Generalmente il quantitative easing viene deciso da una banca centrale; nel caso specifico si parla della Bce, Banca Centrale Europea, presieduta da Mario Draghi fautore del quantitative easing.
Ebbene questo allentamento monetario, accorciato spesso con la sigla QE (acronimo di quantitative easing, per l’appunto) consiste nell’attuazione di un piano di acquisto di un bene, solitamente azioni o titoli di Stato, da parte di una banca centrale tramite denaro ‘fresco’ con lo scopo di dare incentivo alla crescita economica di un paese.
Si tratta in sostanza di iniettare liquidità all’interno di un sistema economico tramite l’intervento di un ente superiore. Che in questo caso sarebbe la Bce.

Effetti del Quantitative Easing:

L’effetto di una politica di questo genere è presto detta; con il quantitative easing si va a iniettare una certa quantità di denaro ‘nuovo’, appositamente creato, in un sistema economico.
Una banca centrale va a stampare moneta tramite la quale poi acquista titoli di Stato o di altro tipo sul mercato finanziario. Questo in sintesi il meccanismo del quantitative easing, il cui effetto principale è quello di deprezzare una certa moneta rispetto alla valuta estera.
La teoria base economica insegna infatti che più vi è offerta (in questa caso, più vi è moneta) e più c’è il rischio inflazione. Un altro effetto del bazooka quantitative easing è sui tassi di interesse; che vanno a scendere poiché una banca centrale acquista titoli di Stato facendone diminuire gli interessi.
Spesso, a cascata, sempre per effetto del quantitative easing vanno a calare anche altri tassi di interesse diventando più vantaggiosi per chi, ad esempio, deve pagare un mutuo.

Quantitative Easing e Bce:

Come dicevamo il termine quantitative easing è diventato di dominio pubblico piuttosto di recente; precisamente nel marzo 2015 quando la Bce, per volontà del suo governatore Mario Draghi, decise di mettere in campo tale strumento andando ad acquistare titoli di debito pubblico degli Stati membri dell’eurozona, obbligazioni garantite e prestiti cartolarizzati. Operazione che Francoforte aveva già avviato da qualche mese sotto altro nome.
Il QE stabilito aveva un potenza di fuoco piuttosto marcata: 60 miliardi di euro al mese da portare avanti, inizialmente, fino a settembre 2016. Qualche mese dopo, nel dicembre 2015, la Bce decise di prolungare il quantitative easing per ulteriori 6 mesi: quindi fino al marzo 2017 andando anche ad aumentarne la potenza.
Non più 60 miliardi di euro al mese, ma 80 con acquisto esteso ai titoli emessi dagli enti locali e titoli non governativi emessi da società private non bancarie.

Il nuovo Quantitative Easing di Draghi:

Ebbene, notizia recente, Mario Draghi ha deciso di prolungare ancora il QE almeno fino a dicembre 2017. Fino alla soglia inizialmente prevista, ovvero marzo 2017, si resterà sugli 80 miliardi di euro al mese: da aprile a dicembre 2017 la cifra tornerà quella di 60 miliardi di euro mensili.
Fermo restando quanto dichiarato dallo stesso governatore della Bce, ovvero che in caso di necessità la bocca di fuoco del quantitative easing potrebbe essere rivista sia per la durata che per le dimensioni.

Il Quantitative Easing è legale?

Ovviamente uno strumento di questa portata ha generato spesso dubbi e polemiche. Soprattutto da parte di alcuni governi, su tutti quello tedesco, e di movimenti euro scettici.
Ci si chiede se lo strumento del quantitative easing sia lecito o meno intravedendo nel bazooka una forma mascherata di monetizzazione dei debiti sovrani e condivisione dei rischi tra i membri dell’Eurozona. Così come in altri casi al polemica si è incentrata sull’uso del quantitative easing per finanziare spese militari; cosa che a livello europeo non è vietata.
Più in generale c’è chi indica il QE come strumento non convenzionale che possa essere accostato ad un aiuto di Stato un po’ mascherato. Contingenza che, nel tempo, la stessa Bce ha provveduto a smentire continuando a ricorrere con cadenza periodica all’uso del bazooka finanziario.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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