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Roma e la guerra alle slot machine

Roma dichiara guerra al gioco d’azzardo. La firma alla dichiarazione di guerra è del sindaco Virginia Raggi, il cui operato è sempre dibattuto in modo profondo.
Un provvedimento per certi versi a sorpresa e che il sindaco di Roma ha voluto annunciaredirettamente sul blog di Beppe Grillo, praticamente l’organo di informazione del Movimento 5 Stelle.
#Romanoslot: questo il nome (o l’hastag, sarebbe più opportuno dire) utilizzato per la campagna. Via quindi le slot machine; soprattutto nei punti nevralgici e di maggiore decoro della città.
Elemento, quest’ultimo, che ha suscitato più di qualche polemica da parte di chi ha fatto notare come le problematiche maggiori siano nelle periferie romane.

 

Cosa prevede la delibera no slot a Roma:

Una delibera già avviata e che ora dovrà seguire l’iter tradizionale. Passerà al vaglio dei 15 municipi di Roma per poi sbarcare in consiglio comunale dove verrà ratificata dalla maggioranza pentastellata prima che la stessa Raggi, in quanto sindaco, la tradurrà in ordinanza vigente.
Cosa prevede questo provvedimento? Di regolamentare le slot machine su Roma andando, ad esempio a rendere il centro storico off limits. L’iniziativa dovrebbe servire a tutelare i cittadini romani e la loro salute dato che la Ludopatia, ovvero il gioco d’azzardo patologico, è una realtà in grande crescita e pesa sulla collettività per una cifra tra i 5,5 e i 6,6 miliardi di euro l’anno.

 

Decoro e salute dei cittadini romani:

Oltre alla salute dei cittadini il punto focale della delibera è il decoro: in sostanza si vuole porre un argine al cosiddetto effetto Las Vegas che caratterizza alcuni punti della Capitale.
Anche in periferia, per la verità; non soltanto nel centro storico, dove il provvedimento sarà focalizzato. Basta girare nelle periferie romane per notare quanto stiano aumentando locali adibiti al gioco d’azzardo; veri e proprio capannoni, spesso cattedrali nel deserto, adibiti interamente al gioco.

 

Distanza dai luoghi sensibili:

Oltre al decoro del centro storico il provvedimento andrà anche a stabilire i limiti di distanza di 500 metri da luoghi sensibili quali scuole, chiese, centri sportivi, sporteli bancomat.
Il tutto per garantire una maggiore prevenzione del fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Le slot saranno vietate anche nelle aree pedonali e dovranno sottostare a rigidi orari: potranno essere fruibili dai giocatori dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 e mai nei giorni festivi.
Chi violerà queste regole verrà sanzionato e, in caso di recidiva, potrà anche vedersi ritirata la licenza.
Un provvedimento sulla scia di quello adottato negli anni passati a Milano. E che dovrà essere utile a riorganizzare totalmente il funzionamento delle 294 sale da gioco per circa 50mila slot machine presenti nella Capitale. Circa il 12% del totale in Italia.

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Scritto da

Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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