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Una manovra economica contro i più deboli

Proseguirà nei prossimi giorni nella Commissione Bilancio del Senato l’ esame del decreto – legge sulla manovra economica. Dovrebbe essere abrogata la norma che taglia le invalidità civili.
Si tratta del primo comma dell’ articolo 10 del decreto legge che per la concessione dell’ assegno mensile di 256,67 euro agli invalidi civili prevede l’ innalzamento della percentuale di invalidità dal 74 a 85%. Una misura odiosa che ha fatto scattare la mobilitazione delle associazioni delle persone con disabilità e dell’ opinione pubblica.
Pare che il governo abbia fatto marcia indietro ma rimane, comunque, una certa cautela sull’ atteggiamento che realmente la maggioranza assumerà in Commissione. Grande preoccupazione destano anche altri tagli alla spesa. Con circa 850 milioni in meno di trasferimenti alle Regioni si rischia di bloccare le politiche per i non autosufficienti.

 

 

Buste paga da 1.000 euro con 110 euro di Irpef:

Ma oltre ad impedire che la scure si accanisca sulla spesa sociale, governo e opposizione potrebbero fare anche un’altra cosa per compensare almeno in parte l’evidente aumento delle disuguaglianze di reddito: eliminare l’obbrobrio di quei 110 euro di Irpef che gravano sulle buste paga di 1000 euro.
Ridurre ad una misura simbolica di 10 euro mensili il prelievo sui redditi di lavoro fino a questo limite – che possiamo davvero considerare oggi in Italia come una soglia di povertà – costerebbe allo Stato 8 miliardi l’anno. Non sarebbe difficile coprirli in parte con l’abolizione di rendite parassitarie e sprechi e in parte con un accettabilissimo aumento delle imposte sulla leva finanziaria delle banche, sui redditi più alti e sui grandi patrimoni.

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Presidente dell’associazione "Rete Fattorie Sociali", vice presidente dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, autore e scrittore.

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