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Immigrati: ecco il decreto flussi

Prosegue il dibattito italiano sul tema dell’immigrazione tra polemiche e novità interessanti e pareri in contrasto tra di loro.
Dal Vaticano in queste ore è giunta un’ aspra critica da parte dell’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, sul tema dei respingimenti in mare degli immigrati verso paesi come la Libia, luogo nel quale vengono violati i diritti umani, tenendo inoltre bene a mente di come le varie convenzioni internazionali affermino che nessuno possa essere trasferito, espulso o estradato verso uno Stato dove esiste il serio pericolo che la persona sara’ condannata a morte, torturata o sottoposta ad altre forme di punizione o trattamento disumano.
Sempre in tema di immigrati ha fatto scalpore la notizia diffusa in questi giorni dal Messaggero Veneto in riferimento ad un episodio avvenuto a Spilimbergo, un paesino del Friuli, dove un cittadino extracomunitario originario del Burkina Faso è stato costretto a pagare un sovrapprezzo di 10 centesimi sul caffè consumato in un bar a causa del suo colore della pelle. 

Decreto flussi per gli immigrati stagionali:

In questa atmosfera elettrica perennemente in bilico su di una sottile fune arriva la notizia che è stato firmato dal Governo il decreto flussi per gli immigrati stagionali, ovvero sia l’atto normativo con il quale il Governo stesso stabilisce ogni anno quanti cittadini stranieri non comunitari possono entrare in Italia per motivi di lavoro; a breve il provvedimento verrà reso noto in Gazzetta Ufficiale divenendo quindi efficace ed operativo.
Il documento prevede l’ ingresso regolare di 80 mila lavoratori extracomunitari per attività stagionali nell’agricoltura e nel turismo ed inoltre dà il via libera anche a 4 mila ingressi per lavoro autonomo e a 2 mila ingressi per lavoratori subordinati che hanno frequentato programmi di formazione in patria; nella prima categoria rientrano gli imprenditori che svolgono attività di interesse per l’Italia ed i liberi professionisti nonchè “artisti di chiara fama internazionale e di alta qualificazione professionale ingaggiati da enti pubblici e privati”.
Ingresso aperto anche agli artigiani purchè arrivino da “Paesi extracomunitari che contribuiscano finanziariamente agli investimenti effettuati dai propri cittadini sul territorio nazionale”. Da segnalare come, di questi 4 mila posti, ben mille siano stati riservati a cittadini libici quale contropartita per il “Trattato di amicizia, partneriato e cooperazione”  stipulato tra Roma e Tripoli che prevede il rafforzamento da parte del governo libico dei controlli lungo le coste e le frontiere per contrastare i migranti che senza documenti partono dalla Libia alla volta dell’Europa.

Cittadini stranieri e quote riservate:

Per quanto riguarda le 2 mila quote per cittadini stranieri che “abbiano completato programmi di formazione e istruzione nei Paesi d’origine”, si intendono programmi realizzati all’estero da associazioni ed enti italiani ed approvati dal governo, e che in base a quanto stabilito dal “Testo Unico sull’Immigrazione” garantiscono a chi li frequenta un canale preferenziale per l’ingresso in Italia.
Il decreto come detto entrerà in vigore a breve non appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; lo scopo è anche quello di cercare di limitare il numero dei lavoratori immigrati che vengono sfruttati dai datori di lavoro ed impiegati il più delle volte in nero ed in condizioni di lavoro ben oltra la soglia della dignità umana.
Un problema più che mai attuale ed una scommessa da vincere a tutti i costi; anche perchè, come hanno dimostrato i recenti fatti di Rosarno, c’è un impellente bisogno di regolarizzare la situazione in questo senso.

Pubblicato in Politica

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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