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Il Botulino nel cibo: come difendersi da questo pericolo

Capita spesso di sentire casi di cronaca legati a presenza di botulino negli alimenti con conseguente danni, anche piuttosto pesanti, per chi vi incorre.
Uno dei più recenti si è registrato lo scorso novembre 2016 quando, a Roma, cinque persone sono finite in ospedale per aver mangiato panini con il ciauscolo. Il botulino è un batterio che può andare a contaminare determinati alimenti portando effetti devastanti sulla salute umana: l’intossicazione che ne deriva, nota come botulismo, può essere assolutamente severa causando anche la morte.
Un nemico spesso invisibile che può essere combattuto solo con la prevenzione e l’adozione di comportamenti adeguati, come lo stesso Istituto Superiore della Sanità ha voluto rimarcare andando a stilare precise linee guida per evitare di far nascere e proliferare questo batterio nelle conserve alimentari.
È esattamente qui, in questo genere di alimenti, che il botulino può proliferare andando a mettere a repentaglio la vita di chi, inconsapevolmente, lo ingerisce.

Cos’è il Botulino:

Il botulino è un batterio che può contaminare alimenti posti sotto conserva. Un bacillo in grado di sopravvivere anche senza la presenza di aria (per questo detto anaerobico), capace di produrre tossine neurotossiche che possono andare a paralizzare i muscoli periferici.
La neurotossicità è un concetto che implica un danneggiamento del cervello dovuto ad esposizione a sostanze tossiche, che siano naturali (quale il botulino, per l’appunto) o artificiali (come ad esempio le droghe).
Tali sostanze tossiche vanno ad alterare il funzionamento del sistema nervoso centrale in modo grave. La tossina in questione va a trovare terreno fertile per la proliferazione nei cibi insaccati; nelle carni affumicate; e soprattutto nelle conserve (come pomodori) o negli alimenti sott’olio.
Spesso il filo conduttore è la produzione e l’inscatolamento di questi alimenti fatto direttamente in casa, senza seguire le corrette norme igieniche per la conservazione.

Botulismo, come si manifesta

L’indigestione di alimenti contenenti botulino provoca il botulismo; intossicazione per l’appunto, che varia a seconda della quantità assunta. Solitamente i sintomi dell’intossicazione si evidenziano poche ore dopo l’assunzione di cibo contaminato. Ma può capitare anche che sopraggiungano dopo qualche giorno.
Quali sono i sintomi del botulismo? Soprattutto nausea, vertigini, vomito, problemi alla vista, rallentamento di espressione, secchezza della bocca. Questi i primi sintomi ai quali poi subentrano quelli più gravi, come la paralisi dei muscoli del volto e della gola. L’effetto può arrivare poi a coinvolgere gli organi vitali quali polmoni e cuore.

Botulismo, rischi e cura

I rischi sono evidenti: nei casi più gravi se non si interviene per tempo si arriva alla morte. Il trattamento al botulismo può essere effettuato con somministrazione di antitossina, che deve essere assunta nelle prime ore dopo la comparsa dei sintomi.
In ogni caso comunque, anche nell’eventualità di guarigione, il recupero da per chi è intossicato da botulino è piuttosto lento. I pazienti che guariscono dal botulismo lo fanno dopo settimane se non addirittura mesi.
A morire per il botulino, secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità, è il 5% delle persone che sono contaminate.

Come difendersi dal Botulismo?

Cercare di prevenire si può, soprattutto in riferimento ai cibi che acquistiamo o che vengono preparati e inscatolati in modo autonomo.
Si parla qui di botulismo alimentare ovviamente; che riguarda soprattutto cibi inscatolati e conservati in casa quali mais, tonno, fagioli, salse varie, pomodori o altro.
Per evitare la formazione di botulino si devono seguire linee guida corrette in riferimento alle procedure igieniche per limitare le probabilità di contaminazione. Un’arma efficace di prevenzione è data ad esempio, dal far bollire i cibi prima di consumarli: questo perché il botulino si può distruggere ad alte temperature.

Quale attrezzatura utilizzare in cucina?

È poi necessario fare massima attenzione quando si aprono cibi inscatolati; notare eventuale presenza di sostanze strane, o di bollicine insolite presenti nella conserva. Così come anche il cattivo odore può essere un segnale di allarme.
Altri consigli riguardano l’utilizzo di barattoli in vetro per conservare gli alimenti. È questa un’arma alla portata di tutti per limitare la comparsa del botulino negli alimenti. Allo stesso modo è necessario che i contenitori ed i coperchi siano puliti e asciutti; e che le pentole utilizzate siano sempre in acciaio inox.
Alla comparsa dei primi sintomi è necessario contattare in modo repentino un medico dato che, come detto, la tempestività dell’intervento è la soluzione migliore per cercare di salvarsi.

Terapie per il Botulismo

Ovviamente dipende molto dal livello di intossicazione; nei casi più gravi, con comparsa di insufficienza respiratoria ad esempio, è necessario un approccio più invasivo con presenza di respiratore che può protrarsi anche per settimane.
La terapie è lunga ed implica l’assunzione di antibiotici. Oltre che di antitossine da assumersi nelle prime ore subito dopo la comparsa dei sintomi. L’antitossina per il botulino è disponibile presso il Ministero della Salute.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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