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Gli oroscopi e il lavoro dell’astrologo, tra realtà e superstizione

Ben nove italiani su dieci sono letteralmente stregati dagli oroscopi. In molti non iniziano la giornata se prima non consultano l’oroscopo del giorno; altri comprano il giornale solo per leggere l’oroscopo di domani. Un esercito di utenti che guarda, è proprio il caso di dirlo, alle stelle.
A fornire questo incredibile, ma non troppo, dato è Tonino Cantelmi, professore di cyberpsicologia alla Università europea di Roma (Uer), considerato un vero esperto della materia. Ritenuti assolutamente irrazionali da molti, soprattutto nell’era della tecnologia gli oroscopi si prendono quindi una clamorosa rivincita su una reputazione del tutto traballante, tale da indicarli alla stregua di una vera e propria superstizione.
Scopriamo allora il mondo deglo oroscopi da vicino: come nascono? Cosa sono? Come i svolge il lavoro dell’astrologo? Ed infine gli oroscopi sono realmente affidabili o si tratta di superstizione?

Cosa sono gli oroscopi

L’oroscopo è sostanzialmente una previsione realizzata dall’astrologo sulla base della convinzione che tra il moto del cielo eterno e gli avvenimenti terreni temporali esista una corrispondenza. In sostanza chi formula l’oroscopo fa derivare il destino di ogni individuo dalla posizione dei pianeti.
Una credenza in voga ormai da millenni, i Babilonesi che furono i primi ad affidarsi ai segnali celesti per provare ad anticipare gli eventi. Dall’Assiria l’astrologia si diffuse poi nel bacino del Mediterraneo sino ad arrivare in Grecia. Da allora neanche la modernità ha scalfito il fascino delle predizioni, se si pensa che un ex Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, non si azzardava a muovere foglia senza prima aver consultato il suo astrologo di fiducia.

Gli oroscopi sono affidabili?

Naturalmente l’oroscopo è sconfessato in pubblico quasi da tutti. Qualche anno fa, però, l’opinione pubblica italiana fu scossa non poco dalla denuncia di una neo laureata torinese, la quale era stata scartata nel corso di un colloquio di lavoro a causa del segno zodiacale.
Una sorpresa che dovrebbe essere a sua volta stupefacente, se si considera come anche chi affermi di non credere all’oroscopo non sfugga alla tentazione di consultare quello che lo riguarda: chi non getta uno sguardo sulla pagina degli astri di un quotidiano, magari per consultare l’oroscopo della settimana o quello del giorno successivo?
Secondo gli psicologi, la tendenza ad accordare loro fiducia deriva dal bisogno di definire il proprio e l’altrui carattere con strumenti diversi dal puro ragionamento. Quindi un qualcosa che esula dal razionale.

Il successo degli astrologi: non è vero, ma ci credo

E se il 90% dei nostri connazionali non li disdegna, un notevole numero di essi, il 40%, ricorre abitualmente ad un astrologo, contribuendo in questo modo a generare un notevole giro di affari; un business certificato anche dalle mail promozionali che spesso giungono nelle nostre caselle di posta elettronica da parte di un sedicente mago il quale afferma di essere venuto a conoscenza di un fatto importantissimo su di noi, che dovremmo assolutamente conoscere. Si parla ovviamente di una delle tante truffe della rete, in questo caso, come per la truffa dei siti clone.
A cedere ad un richiamo che non ha alcun solido fondamento scientifico sono non solo persone superficiali o poco acculturate, come si potrebbe pensare, ma anche professionisti e politici. Tutti stregati da previsioni che assomigliano al classico terno al lotto, come dimostra la parabola di Jeanne Dixon, astrologa statunitense ricordata per aver previsto la morte di John Fitzgerald Kennedy nel corso del suo mandato.
L’unica indovinata in un mare di previsioni errate, come quella in base alla quale il cancro sarebbe stato sconfitto entro il 1967 o l’arrivo sulla luna dei russi, prima che potessero farlo gli statunitensi. Anche se secondo molti complottisti anche il supposto sbarco sul satellite da parte dei secondi sarebbe in fondo ancora da dimostrare.

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Scritto da

Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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