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Come si diventa assistenti sociali in Italia

assistente sociale

Dopo aver spiegato come si diventa OSS, illustriamo il processo per diventare assistente sociale in Italia. Questa figura svolge un ruolo fondamentale nel tessuto sociale italiano, fornendo supporto, orientamento e aiuto a individui, famiglie e comunità in situazioni di vulnerabilità o disagio.

La professione è regolamentata e richiede specifici percorsi formativi e l’iscrizione a un albo professionale.

Il percorso di studi universitario

Il primo passo imprescindibile per diventare assistente sociale in Italia è conseguire una laurea triennale in Servizio Sociale, un corso di studi universitario fornisce le basi teoriche, metodologiche e pratiche necessarie per comprendere i fenomeni sociali, le politiche di welfare e le tecniche di intervento professionale.

Gli studenti che frequentano le classi acquisiscono conoscenze in diverse discipline, tra cui sociologia, per analizzare i contesti sociali, le dinamiche di gruppo e i processi di cambiamento, e psicologia, per comprendere i bisogni individuali, le relazioni familiari e le problematiche psicologiche.

Inoltre, si apprendono nozioni di diritto, con particolare attenzione al diritto del lavoro, al diritto di famiglia, al diritto minorile e alla legislazione sociale, e di metodologia del servizio sociale, per comprendere le diverse tecniche di intervento individuale, di gruppo e di comunità, la progettazione sociale e la valutazione degli interventi.

Infine, nei corsi di laurea di Servizio Sociale, si approfondiscono le politiche sociali, per conoscere il sistema di welfare italiano, le leggi e i servizi sociali esistenti a livello nazionale, regionale e locale, e l’etica e la deontologia professionale, per sviluppare una solida consapevolezza dei principi etici che guidano la professione e delle responsabilità deontologiche.

Il tirocinio obbligatorio post laurea

I corsi di laurea triennale prevedono anche un periodo di tirocinio obbligatorio. Questa esperienza sul campo è fondamentale per mettere in pratica le conoscenze teoriche acquisite, sviluppare competenze relazionali e operative, e confrontarsi con le reali dinamiche del lavoro sociale sotto la supervisione di assistenti sociali esperti. Le università italiane che offrono corsi di questo genere sono numerose e dislocate su tutto il territorio nazionale e, al riguardo è consigliabile consultare i siti web delle singole università per verificare i piani di studio specifici e le modalità di ammissione.

La laurea magistrale

Dopo aver conseguito la laurea triennale, è possibile proseguire gli studi con una laurea magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali (opzionale ma consigliata per ruoli avanzati). Durante il biennio si perfezionano le tematiche affrontate nella triennale e ci si può specializzare in specifici ambiti del servizio sociale, come la progettazione e la gestione di interventi complessi, la ricerca sociale applicata, la supervisione professionale o il lavoro con particolari categorie di utenti (minori, anziani, persone con disabilità, migranti, ecc.).

L’esame di Stato e l’iscrizione all’Albo Professionale

Una volta conseguita la laurea (triennale o magistrale), per poter esercitare la professione di assistente sociale in Italia è necessario superare l’esame di Stato e iscriversi all’Albo Professionale degli Assistenti Sociali che è diviso in due sezioni, la A, dedicata agli assistenti sociali specialisti (con laurea magistrale), e la B, per gli assistenti sociali con laurea triennale.

L’esame di Stato è organizzato annualmente a livello ministeriale e si svolge presso diverse sedi universitarie designate. Le prove d’esame sono volte ad accertare le competenze teorico-pratiche e le conoscenze normative necessarie per l’esercizio della professione. Generalmente, l’esame prevede due prove scritte, una prova orale e una prova pratica. I contenuti specifici delle prove possono variare di anno in anno, ma riguardano sempre le aree fondamentali del servizio sociale.

Dopo aver superato l’esame, è possibile presentare domanda di iscrizione all’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali competente per il proprio luogo di residenza o per la regione in cui si intende esercitare la professione. L’iscrizione è obbligatoria per poter legalmente lavorare come assistente sociale e utilizzare il titolo professionale.

È importante sottolineare che l’iscrizione non avviene direttamente al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali (CNOAS), che è l’organo di rappresentanza a livello nazionale degli Ordini Regionali. La domanda di iscrizione, corredata dalla documentazione richiesta (tra cui il certificato di superamento dell’esame di stato e la copia del titolo di studio), deve essere presentata all’Ordine Regionale. Dopo aver valutato la sussistenza dei requisiti, l’ente provvede all’iscrizione all’Albo, specificando la sezione di appartenenza.

L’importanza dell’aggiornamento continuo

Una volta iscritti all’Albo, gli assistenti sociali sono tenuti a partecipare ad attività di formazione continua e aggiornamento professionale.

Tale processo è fondamentale per mantenere elevate le proprie competenze, rimanere aggiornati sulle nuove normative, sulle evoluzioni delle politiche sociali e sulle migliori pratiche di intervento.

Gli Ordini Regionali degli Assistenti Sociali promuovono e accreditano diverse attività formative, come corsi, seminari, convegni e workshop.

Claudia Barbara

Giornalista ed esperta di Digital Marketing

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