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Autismo: il disturbo ancora sconosciuto

In Italia sono circa 500mila le famiglie che devono scontrarsi con la problematica dell’autismo; 1 bambino su 80 è interessato da questo disturbo ancora non del tutto conosciuto malgrado il grande lavoro di ricerca che si è fatto negli ultimi anni.
Quello che si sa sull’autismo è, quindi, roba recente; fino ad alcuni anni fa il disturbo era quasi del tutto sconosciuto e le persone che presentavano una tale sintomatologia erano spesso accostate ad altri disturbi mentali.
Anche per uscire da questa non conoscenza, ogni anno, il 2 aprile, si celebra la Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo; voluta dalle Nazioni Unite nel 2007, la ricorrenza si pone tra gli obiettivi quello di accendere i riflettori sull’autismo per tentare di farlo conoscere il più possibile facendo cadere vecchi pregiudizi e luoghi comuni.
La Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo è anche occasione per promuovere la ricerca scientifica, fattore fondamentale per tentare di conoscere sempre più questo disturbo. In occasione del 2 aprile ogni anno i principali monumenti delle più grandi città del mondo si illuminano di blu prendendo spunto dal nome della campagna promossa dall’organizzazione internazionale Autism Speaks: ‘Light it up blue’, questo il nome della campagna.

 

Cos’è l’autismo:

Ma cos’è l’autismo e cosa significa la parola ‘autistico’? Quanto (e cosa) conosciamo oggi di questa patologia? Si tratta come detto di un disturbo ancora poco conosciuto che può essere associato o non a cause organiche. L’autismo è un disturbo che abbraccia tutta la sfera della comunicazione, verbale e non verbale, e l’ interazione sociale.
La persona affetta da autismo ha serie difficoltà nel processo di entrata nel linguaggio (ci si riferisce qui ai bambini) ed in tutta la comunicazione sociale. È un modo particolare di costruirsi una realtà individuale, come sta a significare il nome stesso del disturbo dato che la parola autismo deriva dal greco autòs, che significa ‘se stesso’.
Si tratta sostanzialmente di un isolamento dell’individuo dal mondo che lo circonda e dal rifiuto del contatto con gli altri: si manifesta con disturbi del linguaggio che possono variare da assenza totale di parola ad un modo di parlare non comprensibile fino al soliloquio. I sintomi possono essere svariati, in particolare la persona affetta può iniziare a:

  • Non rispondere al proprio nome

  • Presentare ritardo nel linguaggio

  • Non seguire le indicazioni che gli vengono date

  • Parlare sempre meno

  • Isolarsi dal contesto esterno

Curare l’autismo:

Come dicevamo, attualmente non è prevista una cura efficace per il disturbo dell’autismo: le terapie vengono solitamente scelte partendo dai sintomi del paziente e quelle che risultano essere più efficaci sono relative ad interventi educativi e comportamentali oltre che un corretto trattamento di psicoterapia.  
Interventi che prima vengono messi in atto e meglio è, motivo per il quale è più semplice intervenire per casi di autismo riferiti ai bambini che non su adulti autistici.
Per quanto riguarda le cause dell’autismo, le aree di ricerca sono attualmente focalizzate sull’aspetto fisiologico, in particolare sull’aspetto neuronale delle persone affette da autismo. Studi recenti si stanno anche incentrando su eventuali fattori ambientali e sulla componente genetica. Il tutto nella speranza di riuscire finalmente a conoscere a fondo il disturbo dell’autismo.


Fonti:
1. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/01/giornata-autismo-da-uno-studio-canadese-spiegazione-scientifica-a-introspezione/925597/
2. http://www.apc.it/disturbi-eta-evolutiva/autismo

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