Seguici su:

Reportage

Letto 5456 Volte
Condividi

Centro storico di Roma: tra arte e degrado

Il piacere di perdersi nei vicoli del centro storico di Roma è ricercato non solo dai turisti, ma anche dagli stessi romani, che amano immergersi nella storia dei rioni, delle loro numerose chiese e dei loro antichi aneddoti. Proprio i rioni di Roma, secondo una suddivisone del centro storico modificata più volte nel corso dei secoli, rappresentano infatti quel conclamato amore per la storia popolare della città che si respira in modo disperso tra gli innumerevoli vicoli del centro storico.
Il rione Regola, che collega Piazza Farnese al Tevere e Ponte Sisto a Campo de’Fiori comprende molte famose vie e, tra queste, è compresa via dell’Arco del Monte, il congiungimento di via dei Giubbonari e Trastevere. Abbiamo documentato le condizioni di questo bellissimo angolo del centro storico poiché esso rappresenta un patrimonio che in parte sta andando perduto, e che non viene considerato culturalmente come meriterebbe e sarebbe opportuno.

Rifiuti e spazzatura riempiono il centro:

In tarda mattinata, a pochi metri dall’’Istituto Magistrale Vittoria Colonna, è possibile imbattersi in numerosi sacchi di immondizia lasciati semplicemente a terra (non essendoci cassonetti adibiti alla raccolta dei rifiuti nonostante la presenza di ristoranti e pub nelle zone limitrofe). A pochi passi dalla scuola, all’angolo di Piazza del Monte della Pietà, vicino al monte dei pegni di Roma, ben 6 sacchi neri con tanto di scritta “Ama” e svariate cassette di frutta accatastate l’una sull’altra, contenenti ogni tipo di rifiuti, campeggiano infatti indisturbati sotto agli occhi dei passanti:
“qui la pulizia è poca, come potete vedere anche a terra c’è una cartaccia qua, una bottiglia là. I mezzi dell’Ama passano, io li vedo, ma allora perché questa sporcizia? Forse dovrebbero passare più spesso, periodicamente. Io non sono della zona, ma frequento questa zona e passo di qui per andare al lavoro: noto ogni volta una grande incuria ed è un vero peccato”, dice Michela, una giovane ragazza che lavora in un negozio di abbigliamento dietro Campo de’Fiori.

Via dell’Arco del Monte: scritte e graffiti a deturpare i muri:

I palazzi e i muri che si affacciano su via dell’Arco del Monte sono decisamente sporchi e completamente ricoperti di scritte e graffiti. Perfino la sede di Emergency non è risparmiata da un vandalismo così poco decoroso e, addirittura, sotto al cartello che ne indica la sede c’è perfino un piatto di plastica, con tanto di frittura, lasciato a terra forse con lo strano e usuale intento di sfamare qualche gatto della zona.
Proseguendo lungo la via, accanto al civico 98, si giunge infine di fronte alla piccolissima Cappella del S. Monte di Pietà, una sorpresa inaspettata che spunta all’improvviso, ma alla cui vista qualunque spettatore rimarrebbe sconcertato per lo stato di degrado e di abbandono che la distingue, a dir poco deplorevole.
I gradini marmorei posti prima del cancello in ferro sono neri a causa dello smog e della mancanza di pulizia, ricoperti di mozziconi di sigaretta e cartacce di giornali che si accompagnano ad un tanfo insopportabile di urina. Anche se il cancello posto all’entrata è chiuso, è possibile scorgere l’interno della Cappella, potenzialmente bellissimo con il suo piccolo tabernacolo, che tuttavia appare ugualmente in preda alla sporcizia e al più totale abbandono.

Il centro di Roma: pieno di storia ma nel degrado

In questi giorni la città festeggia i 140 anni di Roma Capitale attraverso numerose celebrazioni ed iniziative organizzate appositamente per l’anniversario della breccia di Porta Pia.
Il Sindaco Alemanno, mentre presentava il programma delle celebrazioni insieme ad altri rappresentanti politici (quali il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro e l’assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi), ha sottolineato il grande sforzo e il reale impegno messi in campo per l’organizzazioni delle suddette celebrazioni.
Tuttavia il vero e sincero amore per la cultura richiede un impegno e una dedizione costanti, come dimostra la via al centro della nostra inchiesta: densa di storia, eppur abbandonata.

Pubblicato in Reportage

Scritto da

Nata a Roma nel 1984. Laureata in Lettere. Blogger e collaboratrice giornalistica

Potrebbe interessarti

Lascia un commento

Seguici su: