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Roma e degrado: Trastevere dimenticata

Se per molti cittadini il carattere autentico di Roma coincide con il quartiere trasteverino, cuore storico della città con la sua memoria popolare ancora viva e intatta, per altri il divertimento e la rinomata vita notturna lo hanno reso oggi solo un insopportabile ghetto, fatto di locali e pub che puntualmente ne soffocano il risveglio sotto a uno strato di vetri e bicchieri di plastica.
Come è ben noto dalle cronache dei giornali capitolini, infatti, i residenti più volte hanno denunciato il degrado e la lenta agonia di questo quartiere. Tuttavia il comitato “Vivere Trastevere” ha recentemente sottolineato come il problema non sia più solo legato alla movida notturna.
A rigor di logica le autorità competenti sembrerebbero infatti ignorare di proposito lo stato di abbandono e di totale degrado di certe zone trasteverine, per via di un ’incuria che regna sovrana lungo due zone di viale Trastevere che sorgono esattamente ai piedi di due edifici ministeriali.

Il degrado di Trastevere:

Nel primo caso si tratta di Piazza Mastai, dove sorge la sede dei Monopoli di Stato; letteralmente costellata di buche, veri e propri crateri disseminati lungo tutto il suo perimetro. Una tale pavimentazione,completamente dissestata e visibilmente pericolosa, sarebbe inagibile ad esempio per una persona disabile, che con la sedia a rotelle non potrebbe districarsi fra le buche che ricoprono l’intera superficie della piazza. Oltre a questo, cocci e bottiglie di birra rotte sono sparpagliati un pò ovunque.
“Il rione è diventato un bivacco per ubriachi e senza tetto di ogni tipo. E’ pieno di sbandati e lo so bene perché vivo vicino a via dei Fienaroli e conosco Trastevere come le mie tasche. Il quartiere è nel totale degrado per la mancanza di pulizia: è pieno di topi, uno schifo. Non parliamo infatti delle strade, piene di buche pericolose”, racconta Simone di 28 anni che vive qui con suo fratello Matteo, di 26.

I topi nel degrado di Trastevere:

La stessa incuria e la medesima mancanza di impegno da parte degli enti preposti si riscontrano identiche nel piccolo giardino pubblico situato di fronte al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove il sudiciume e l’abbandono hanno preso da tempo il sopravvento.
“Anche qui hanno fatto la loro comparsa i topi, grossi come gatti”, racconta Elio un residente di mezza età che ci spiega come “la struttura adiacente al giardino originariamente doveva essere adibita a vivaio, ma da quando è stata dismessa è diventata fatiscente. I topi sono pericolosi, significa che, quanto a igiene, siamo messi male noi trasteverini. E se mordessero un bambino? Oltre al fatto che questo giardino si potrebbe riqualificare bonificando la zona, ma è un anno che inviamo segnalazioni agli uffici competenti e che scriviamo ai giornali: non ci ascolta nessuno e sono davvero perplesso perchè parliamo di Trastevere”.

Controlli scarsi e pochi interventi dell’Ama:

Alla fine di Luglio anche gli uffici del Codici (Centro per i diritti del cittadino) avevano denunciato il grave degrado del rione, in particolare di Piazza Flavio Biondo e degli accessi alle stazioni di Trastevere. L’associzione chiedeva infatti maggiori controlli da parte delle Forze dell’Ordine e, parallelamente, all’AMA di potenziare il servizio di pulizia delle aiuole avviando una seria e giornaliera attività di pulitura, lavaggio e disinfezione della zona.
La situazione di sporcizia documentata e costituita da cumuli di rifiiuti e sudiciume “è intollerabile che avvenga nel cuore di Roma”, denunciava il Codici. Difficilmente tollerabile, a nostro avviso, è quindi anche il cartellone siglato Ama e Comune di Roma che campeggia indisturbato proprio lungo Viale Trastevere, facente parte di uno di quei 400 manifesti pagati dai cittadini e che hanno invaso le strade per informare di come: “per 7 romani su 10 la città è più pulita”. A questo punto ci piacerebbe infatti anche sapere rispetto a quando e in base a quali criteri concreti di riferimento.

Pubblicato in Reportage

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Nata a Roma nel 1984. Laureata in Lettere. Blogger e collaboratrice giornalistica

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