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Mercato immobiliare: come approfittare di crisi e nuove misure

Il mercato immobiliare è ormai da tempo alla stregua di un moribondo che stenta a riprendersi; da circa un decennio, dal 2005 per l’esattezza, il settore ha iniziato a registrare un’inversione di tendenza dopo decenni di andamento positivo innescando un meccanismo a catena che ha visto il crollo dei prezzi degli immobili, compravendite ridotte al lumicino ed operatori del settore in ginocchio.
A tutto questo bisogna aggiungere il fatto che i mutui vengono concessi con il contagocce e che risultano essere tra i più cari d’Europa; risultato, un settore immobiliare che non è mai stato in così pessima salute. Ma dato che ogni crisi è pur sempre un’opportunità anche in questa contingenza negativa  si possono trovare aspetti favorevoli per chi volesse acquistare un immobile.
E non parliamo solo del bisogno di monetizzare che contraddistingue coloro i quali decidono di mettere in vendita la propria abitazione. Notizie interessanti arrivano anche da nuove misure introdotto dal governo per tentare di rilanciare, almeno parzialmente, il settore immobiliare.

 

Imu, imposta registro e altre novità:

Tanto per cominciare la famigerata Imu, l’imposta sulla casa studiata dal governo Berlusconi nel 2011 e successivamente introdotta, dopo essere stata rivista e modificata (ed estesa alla prima casa) dal governo Monti , le cui novità sono ancora in fase di divenire;  attualmente infatti, un decreto legge che deve ancora essere convertito in legge entro fine ottobre ha cancellato il pagamento della prima rata Imu sulla prima casa.
Si è ora in attesa di cancellare anche la seconda rata dell’imposta, provvedimento che dovrebbe arrivare con la legge di Stabilità, per poi giungere a partire dal 2014 ad una tassa unica che accorpi anche la Tares (tassa sui rifiuti) e che dovrebbe essere sotto controllo diretto dei singoli comuni; la cosiddetta Service Tax.
Ma le novità in materia di Imu non sono le sole che dovrebbero rilanciare, o quantomeno tentare di farlo, il settore immobiliare; in virtù di una norma introdotta nel decreto Istruzione approvato dal Governo, a partire dal 1 gennaio 2014 le imposte di registro, ipotecaria e catastale relative ai trasferimenti di prima casa saranno modificate. Verso il basso.
L’ imposta di registro passerà infatti dal 3% al 2%per transazioni riguardanti la prima casa, mentre l’imposta ipotecaria e quella catastale scenderanno a 50 euro ciascuna rispetto ai 168 (sempre ciascuna) previsti attualmente. In sostanza, su un immobile il cui valore imponibile è di 100mila euro si andranno a risparmiare all’incirca un migliaio di euro sui 10mila che attualmente si pagherebbero per le tre imposte.
Agevolazioni che, come detto, saranno circoscritte ad acquisti di prima casa e non riguarderanno immobili di lusso o con vincoli storici per i quali l’imposta di registro salirà dal 3% al 9% (a meno che non si tratti di prima casa). Anche per le seconde case e per gli immobili di categorie A/1, A/8 e A/9 l’imposta di registro salirà dal 7% al 9%.

 

Agevolazioni per ristrutturazioni e muti:

Misure volte a favorire la ripresa del mattone ed alle quali vanno aggiunte quelle già decise lo scorso giugno in materia di agevolazioni per ristrutturazioni edilizie ed innalzamento del bonus per riqualificazione energetica. A queste vanno sommate anche le novità in materia di locazioni, che prevedono agevolazioni fiscali per locazioni a canone concordato (anche per favorire l’emersione del nero) con l’aliquota che scende dal 19% al 15%.
Da non sottovalutare, per il rilancio del settore immobiliare, anche le novità che potrebbero esserci in materia di mutui; il governo sta studiando nuove forme di raccolta fondi per favorire l’accesso al mutuo con minori difficoltà rispetto a quanto accade oggi. Attualmente si assiste ad una stasi con le banche che concedono mutui casa con il contagocce, anche quando a richiederlo è un soggetto mediamente affidabile. Oltre alle suddette misure allo studio del governo, importanti novità potrebbero arrivare anche dalle banche stesse; che, a quanto sembra, nelle prossime settimane potrebbero tagliare di diversi punti gli spread sui mutui in Italia.
Al momento quest’ultima è solo un’ipotesi, ma certo è che entrerebbe nel novero di quelle misure necessarie a rilanciare il settore immobiliare che, altrimenti, sembra destinato a restare in condizioni di profonda crisi.

Pubblicato in Archivio Notizie

Scritto da

Giornalista di inchiesta, blogger e rivoluzionario

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