Contro la militarizzazione delle strade:
Da segnalare, oltre a quello dei magistrati, il parere contrario anche di alcuni di alcuni esponenti delle forze dell’ordine come ad esempio il Siap, sindacato dei poliziotti; in un comunicato diffuso nelle scorse ore, il Siap ha tenuto a precisare che “la militarizzazione delle nostre strade non è la soluzione più adatta e che è necessario piuttosto il potenziamento delle forze dell’ordine già presenti sulterritorio”.
“Queste – ha proseguito il Siap – appaiono solo iniziative flash, generate dall’urgenza e della contingenza ma che rischiano, proprio per la loro estemporaneità, di non produrre risultati definitivi e certi.
I militari in strada:
In sostanza, secondo il sindacato dei poliziotti, sarebbe solo un modo di rimandare il problema e di non affrontarlo efficacemente mentre quello che loro chiedono ritenendola unica arma utile è di fornire i poliziotti di mezzi adeguati per affrontare la criminalità; in un articolo pubblicato ieri sul Giornale di Calabria, infatti, viene evidenziato come i principali nemici dei poliziotti siano la criminalità e la mancanza di mezzi per combatterla.
La maggior parte dei poliziotti che lavorano a Reggio Calabria, si legge da dichiarazioni del Siap rilasciate sempre al Giornale di Calabria, deve affrontare problemi quali mancanza di semplici mezzi come computers, carta per stampare gli atti, lampadine per illuminare le stanze, senza contare la funzionalità dei veicoli e gli edifici non idonei.
Il Ministro della Difesa La Russa intanto ha fatto sapere che il numero di uomini inviati a presidiare gli obiettivi oscillerà tra le 80 e le 140 unità e che questi uomini saranno reperiti distogliendo non dalle pattuglie a piedi miste ma dai Centri di identificazione ed espulsione per immigrati e da alcuni siti sensibili come le ambasciate.