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Cittadini de L’Aquila: protesta contro la Rai

E’ terminata come la più classica delle proteste; tra lanci di pomodori ed ortaggi vari e con l’ invito rivolto ai vertici della tv pubblica ad abbandonare le rispettive poltrone.
La manifestazione sotto la sede Rai a viale Mazzini di questa mattina giovedì 24 Giugno da parte dei cittadini de l’Aquila, presenti a Roma per prendere parte al consiglio comunale straordinario indetto a piazza Navona e poi confluiti dinnanzi agli uffici della tv pubblica, ha avuto una discreta partecipazione con numerosi cittadini, aquilani e non solo, ad esternare in maniera assolutamente pacifica il proprio disaccordo circa l’operato della Rai, colpevole di non dare la necessaria copertura mediatica alla situazione de l’Aquila.
Lo scorso 16 Giugno infatti, ben 20.000 cittadini avevano sfilato per le vie del capoluogo abruzzese per lanciare un grido di allarme sulla situazione attuale della città, non così florida come la si dipinge, a 15 mesi dal terremoto.
Una manifestazione piuttosto corposa, di certo tra le più partecipate degli ultimi anni, ma che nonostante questo non aveva trovato accenno alcuno all’interno del Tg1 né del Tg2 (salvo brevi servizi andati in onda dopo 2 giorni, probabilmente per le polemiche che si erano levate, in formato ridotto ed in orari piuttosto marginali, quali le 6 del mattino). 

I Tg Rai si dimenticano del terremoto a L’Aquila:

La protesta sotto la sede Rai di Roma intendeva focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su questa situazione, un accorato grido di allarme da parte dei cittadini aquilani che ritengono di esser stati abbandonati al loro destino e di non avere più alcuna copertura mediatica dalla maggior parte degli organi di informazione. La stessa copertura che, in sostanza, ci era stata subito dopo il terremoto e che aveva portato a numerose passerelle mediatiche inscenate dai politici di turno sotto l’occhio vigile delle molte telecamere.
Il sit-in di protesta di questa mattina ha avuto tra i bersagli più ricorrenti il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, accusato di avallare apertamente questa operazione di censura verso la situazione reale de l’Aquila e di dirigere una televisione pubblica che per un anno ha dato ampio risalto a tutte le iniziative del governo e che adesso, con le contraddizioni e le pecche varie che iniziano a venire a  galla, preferisce non dare più lo stesso risalto all’argomento, trattandone altri magari anche più futili.

Protesta degli aquilani oscurata:

Come è accaduto per il Tg2 che, nella giornata del 16 Giugno, ovvero mentre gli aquilani sfilavano nella loro città, ha ritenuto più appropriato mandare in onda un servizio sulle proprietà del cioccolato e sulla nutella; nutella che, in segno di goliardia e per richiamare tale episodio, non mancava questa mattina su un banchetto dei manifestanti di fronte alla sede Rai e che è stata offerta senza parsimonia alcuna a tutti i presenti.
La protesta è terminata, come detto, con un fitto lancio di ortaggi e pomodori in direzione del palazzo Rai e con l’invito neanche troppo velato rivolto a Minzolini a rassegnare le proprie dimissioni. Suggerimento che, siamo certi, non verrà preso in considerazione.
Quella di oggi, assicurano i promotori dell’ evento, era solo una piccola delegazione che si era organizzata autonomamente ed in poco tempo e che malgrado questo è riuscita comunque a portare nella Capitale una robusta e colorita testimonianza del malcontento che serpeggia tra i cittadini de l’Aquila.
Il prossimo appuntamento è adesso per il 6 Luglio sempre a Roma, giorno in cui ci sarà un’ altra manifestazione che si preannuncia ancora più corposa e partecipata.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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