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Riforma della scuola e supplenze: quali novità

A pochi giorni dall’apertura dell’anno scolastico supplenti, precari dell’istruzione italiana, pronti a far fronte alla nuova riforma della scuola varata dal Governo Renzi.
La gestione della scuola e tutte le problematiche ad essa legate suscitano da sempre, prese di posizioni contrastanti, coinvolgendo in modo particolare il personale docente non di ruolo, i supplenti. Quest’ultima riforma introduce cambiamenti molto rilevanti e rivoluzionari nel panorama scolastico.
Tra polemiche, scioperi, contestazioni di sindacati e studenti prende il via una nuova era per la scuola pubblica italiana. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa nuova riforma che dovrebbe portare in breve tempo al risultato della futura “Buona Scuola” e, soprattutto, quali sono le prospettive date agli insegnanti che fino ad oggi si sono barcamenati tra concorsi, supplenze, nuove leggi e varie postille.

Nuovo incarico al dirigente scolastico

Uno dei punti importanti del DDL Scuola approvato da Camera e Senato, che andrà in pieno regime per l’anno scolastico 2016/2017, riguarda il potenziamento dell’autonomia del singolo istituto ed il rafforzamento dei poteri del dirigente che gestirà liberamente, sempre previa valutazione, l’intero organico.
Il dirigente scolastico può impiegare, a sua discrezione, i docenti per l’insegnamento di una determinata disciplina anche se questi non possiedono l’abilitazione idonea per quella classe di concorso ma possiedono competenze e titoli didattici validi per l’insegnamento della materia da assegnare e non vi siano insegnanti disponibili nel territorio abilitati per quella classe di concorso.
Questo nuovo ruolo assegnato al dirigente scolastico ha innescato una serie di polemiche e preoccupazioni, molti ritengono infatti che questo possa innescare un meccanismo che porta al favoritismo e diventare pregiudiziale verso gli aspiranti docenti.

Novità per i supplenti:

Ma le intenzioni del piano straordinario per la scuola punta, soprattutto, all’eliminazione dell’annoso problema delle supplenze e quindi del precariato, con l’assunzione graduale di 100.000 insegnanti che andranno a potenziare l’offerta formativa.scuola-2
Alcuni insegnanti di questi 100.000 avranno proprie cattedre, altri verranno impiegati per i corsi di sostegno agli stranieri e per le brevi supplenze. La compagine delle supplenze sarà rimpiazzata dall’organico funzionale d’istituto, formato da un determinato numero di docenti di cui una parte coprirà le assenze degli insegnanti ed un’altra sarà a disposizione per le altre esigenze, quali progetti europei o formativi.
Il preside effettuerà la chiamata diretta, per assegnare incarichi della durata massima di tre anni, rinnovabili, solo per quei docenti inseriti nell’organico funzionale del quale faranno parte i precari che non appartengono all’organico interno della scuola e sono rimasti fuori dall’assegnazione delle cattedre.
A tal fine il Miur entro giugno 2016 dovrà precisare gli ambiti territoriali entro i quali entreranno a far parte i nuovi insegnanti, facilitando così il capo d’istituto nell’individuazione dei docenti.

Professori vincolati all’istituto e professori scelti per territorio

Questo naturalmente porterà ad una differenzazione tra i professori della vecchia legislazione, che rimarranno vincolati all’istituto, ed i nuovi assunti che riceveranno gli incarichi a secondo dell’ambito territoriale d’appartenenza, con la probabilità di un cambiamento della sede in caso non sia più previsto quel determinato ruolo nella scuola.
Per l’anno scolastico 2015/2016, anno di transizione, rimarrà quasi tutto invariato ed i supplenti continueranno a sottoscrivere i contratti come per gli anni precedenti anche perchè le graduatorie ad esaurimento, le GaE, e le graduatorie dei concorsi non sono state svuotate completamente dal nuovo piano assunzioni fatte dal governo, ma ridimensionate solo in parte con il prelevamento di docenti che sono andati a coprire i posti lasciati vuoti dai pensionamenti, e gli albi territoriali, così come la chiamata diretta del preside, prenderanno il via solo all’inizio dell’anno scolastico 2016/2017.

Verso l’inizio dell’ano scolastico: le proteste dei professori

Sulle basi delle stime effettuate sono circa 20.000 i docenti chiamati a supplire entro l’8 dicembre e cioè, per quest’anno scolastico, solo 1 supplenza su 3 sarà eliminata.docenti
Nella confusione e nel caos creato dalla nuova riforma, che pare non piaccia a nessuno, il rischio più grande, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni è l’ostruzionismo dei docenti, sostenuto a gran voce dall’Unicobas; ostruzionismo che porterà non poche complicazioni ai capi d’istituto che faticheranno a gestire il complesso sistema scolastico che dovrà comunque essere avviato.
Ed è nell’ambito di queste contestazioni che il giorno 11 settembre si sono dati appuntamento a Roma i sindacati confederali per organizzare manifestazioni di protesta contro la Riforma della scuola del Governo Renzi, che coinvolgerà insegnanti, studenti, genitori e sindacati.

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