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Tasse in Italia: situazione attuale e scenari futuri

L’argomento tasse rappresenta da sempre, in Italia, un punto dolente per i vari governi che si sono susseguiti e ancor di più per i cittadini, costretti a dover affrontare con cadenza periodica spese elevate giustificate da tributi di varia natura. Sia locali che nazionali.
Come abbiamo spesso detto l’Italia è piena di tasse strane, se non uniche, in cambio delle quali al cittadino ritornano indietro servizi scadenti. Il quadro di questi tributi è, tra l’altro, sempre soggetto a variazioni che finiscono con il creare confusione.
Cerchiamo di capire qual è la situazione attuale delle tasse in Italia con riferimento alle potenziali novità che il Governo potrebbe introdurre.

 

 

Tentativi di tagliare le tasse:

Ad oggi le criticità maggiori riguardano la tassazione legata al lavoro e ai consumi; ed è qui che da anni si tenta di intervenire. Cosa che anche il governo Renzi si è proposto di fare.
Si parla soprattutto di Ires e Iva. Come base di partenza è bene specificare che il Governo è già intervenuto sulla tassazione a livello nazionale, andando a ridurre l’Irap legata al costo del lavoro prima; e l’Irpef poi, con il famoso bonus di 80 euro in busta paga per i dipendenti privati.
A ciò si può aggiungere, sempre in termini di tassazione, la cancellazione dell’Imu sulla prima casa. Si è sempre parlato di tagli che, ecco le critiche di molti, sono stati poi ripianati andando ad aumentare da altre parti; tipico della cultura italiana.
Se il Governo ha, da un lato, abbassato la tassazione su lavoro e prima casa, d’altra parte le tasse sono state aumentate in altri settori. Si pensi ad esempio alle tasse locali che, tra il 2013 e il 2015 sono aumentate del 16,7%.

 

Gli aumenti di tasse del governo Renzi:

In particolare il Governo Renzi ha, nel 2014, elevato la tassazione sui guadagni derivanti dai risparmi, portandola dal 20 al 26%. Aumento che seguiva l’introduzione dell’ imposta di bollo decisa dal governo Monti e del prelievo dal 12,5 al 20% disposto nel 2011 dal governo Berlusconi.
Anche i fondi pensione hanno subìto un innalzamento della pressione fiscale, dall’11 al 20%; così come la tassazione sul Tfr, il trattamento di fine rapporto.
Per quello che riguarda la tassazione legata al mondo del lavoro, in questi mesi le aziende hanno potuto contare sugli sgravi fiscali garantiti dal Jobs Act in caso di nuove assunzioni; tuttavia questi sgravi sono temporanei, alcune aziende già non ne usufruiscono più e hanno smesso di assumere personale.

Le tasse nel 2017: cosa succederà

Andiamo ora a vedere nel dettaglio cosa ha in mente il Governo per la manovra per il 2017; manovra che, a dare credito alle promesse del premier Renzi, dovrebbe portare ad un taglio delle tasse.
Un primo punto sul quale si vorrebbe intervenire è la riduzione dell’Ires. Ad oggi l’Imposta sul reddito delle società al 27,50%; dato troppo elevato che molti soggetti non sono in grado di sostenere. Motivo per il quale molte aziende finiscono gambe all’aria.
L’intenzione è quella di tentare una riduzione di oltre tre punti percentuali, portandola intorno al 24%. Altro punto dolente sono le pensioni; in particolare si sta pensando ad una defiscalizzazione di quelle più basse così da dare respiro ai tanti pensionati che non riescono ad arrivare alla fine del mese.
Progetti indubbiamente interessanti, ma che non devono far dimenticare quello che è un rischio cui il nostro pese potrebbe andare incontro: il Governo Renzi dovrà riuscire ad evitare l’aumento dell’Iva e delle accise della benzina.
Incrementi previsti nelle famose clausole di salvaguardia e per evitare le quali serviranno oltre 15 miliardi.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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