Pressioni psicologiche e trasferimento:
I due militari erano stati poi assegnati a distinte pattuglie, ma avevano nondimeno continuato a svolgere il loro servizio con l’abituale imparzialità, attenendosi al principio di non discriminare gli utenti della strada intercettati a seconda della qualifica o del ruolo sociale. Anzi, sospettando che in riferimento ad alcuni verbali da loro elevati non fosse stato dato il regolare seguito, avevano presentato due denunce penali alle Procure della Repubblica militare ed ordinaria di Roma.
Sennonché il Maresciallo Benegiano, allorché intraprendeva il servizio dello scorso 12 giugno, ha ricevuto la comunicazione di essere stato aggregato per ‘esigenze di servizio’ ad altro reparto. Lo stress determinato dalla notizia, unitamente alle pressioni psicologiche subite negli ultimi mesi, hanno determinato il crollo del sottufficiale che, durante il servizio, si è sentito male ed è stato accompagnato in divisa al Pronto soccorso dell’ Ospedale Pertini di Roma e lì trattenuto per tre giorni.
“Il caso del Maresciallo Benegiano – rileva l’Avvocato Giorgio Carta che lo assiste – rammenta a tutti le difficili condizioni psicologiche in cui quotidianamente prestano servizio i nostri valorosi Carabinieri, soprattutto nell’area di Roma. L’esito delle denunce penali presentate dai due militari non è ancora definito, ma può già ora rilevarsi l’ anomalia di un’ indagine delega ta alla stessa Arma dei Carabinieri e delle singolari convocazioni gerarchiche subite dai due militari”.
Peraltro è prassi dell’Arma dei carabinieri far precedere un trasferimento definitivo da un’aggregazione temporanea. “Contro l’eventuale trasferimento per incompatibilità – prosegue l’avvocato Carta – esperiremo ogni opportuno ricorso, atteso che il Comandante di reparto dei militari non è più quello dell’epoca di fatti oggetto di denuncia e quindi sarebbe difficile ravvisare oggi validi motivi di opportunità alla permanenza dei due militari nella attuale sede di servizio”.